Palermo, dai razionamenti alla dissalazione: il conto alla rovescia

Palermo, razionamenti e dissalazione. Siccità, ecco il conto alla rovescia

Le misure per contenere l'emergenza. I prossimi passi

PALERMO – L’emergenza idrica per adesso lambisce soltanto Palermo, che sta sperimentando misure “light” per prolungare la vita dei quattro invasi che riforniscono città e provincia. Ma l’assenza di piogge ha imposto l’adozione di alcuni provvedimenti di razionamento: la riduzione della pressione è entrata nel vivo e si studia sulla mappa delle zone in cui iniziare le turnazioni. Cosa può cambiare? Spuntano gli impianti di dissalazione provvisori. Ecco le tempistiche e l’analisi del fabbisogno.

Lo stato degli invasi

L’acqua dei palermitani proviene da quattro invasi: Poma, Rosamarina, Scanzano e Piana degli Albanesi. Sono necessari circa 2.500 litri al secondo per assicurare che le forniture alimentino le case dei cittadini e le sedi istituzionali, oltre che quelle sanitarie.

I dati delle quattro dighe che forniscono l’acqua alla rete gestita da Amap sono emblematici. La Scanzano, per esempio, a fronte di una capienza di più di 8 milioni di metri cubi, ne ospita circa 5, il dato più basso degli ultimi anni. Per avere un’idea, quasi sempre sono stati presenti tra 7,8 e 8,2 milioni di metri cubi in questo periodo dell’anno.

Ancora peggio lo stato della diga Rosamarina, che accoglie meno di 20 milioni di metri cubi d’acqua, a fronte di una capienza di 72 milioni, livello sfiorato negli anni passati.

Anche la diga Poma, con una capienza di 75 milioni di metri cubi, livello raggiunto nel 2021/22, attualmente ospita 35 milioni di metri cubi. Le proiezioni indicano che, durante l’estate e il mese di settembre, vengono prelevati circa 15/20 milioni di metri cubi, facendo intravedere un possibile esaurimento del serbatoio a fine anno.

Non va meglio la diga di Piana degli Albanesi, con circa 10 milioni di metri cubi d’acqua e una capienza di 24.

Le nuove misure, interviene il sindaco

L’ultima cabina di regia coordinata dal capo della protezione civile ha accolto la proposta di Amap di ridurre la pressione idrica delle condutture. Dal punto di vista pratico, i 2.500 litri al secondo distribuiti nel Palermitano sono scesi a 2.300. Un risparmio che diventa importante per prolungare la vita degli invasi, fino al mese di ottobre, quando si spera nell’arrivo delle piogge. Ma, in ogni caso, è pronto un “Piano B”.

“La distribuzione di acqua è assicurata fino a dicembre – dice a LiveSicilia il sindaco di Palermo Roberto Lagalla – ma ribadisco che L’Amap correttamente e responsabilmente ha presentato alla cabina di regia regionale più scenari e possibili misure da adottare a salvaguardia delle fonti di approvvigionamento e proprio queste possibili iniziative verranno prese di intesa con il tavolo istituito dalla Regione”.

La dissalazione entra in funzione, il Piano di riserva

Nella corsa contro il tempo per fronteggiare l’emergenza idrica, entrerà – assicurano fonti dell’Amap a LiveSicilia – in funzione in tempi record il nuovo dissalatore di Presidiana. Si tratta del progetto affidato al gruppo spagnolo Acciona, leader mondiale della dissalazione, che realizzerà un potabilizzatore a Cefalù. Importo dei lavori, 40 milioni di euro.

L’ultimazione, assicurano dall’azienda, avverrà entro il dicembre del 2025. Ma nel frattempo, già a partire da ottobre 2024, dovrebbero entrare in funzione alcuni impianti di dissalazione provvisoria, in grado di fornire circa 100 litri al secondo e intervenendo proprio durante quello che potrebbe essere il momento di maggiore necessità. Lo scenario peggiore ipotizza una forte riduzione delle riserve degli invasi proprio in quel periodo, in assenza di piogge e l’acqua dissalata è il vero piano di riserva, che vedrebbe Palermo come apripista nell’utilizzo di moduli provvisori.

I quartieri con i razionamenti

Salvo Cocina, il capo della protezione civile che coordina la cabina di regia, lo aveva anticipato alcune settimane fa: i veritici di Amap sono al lavoro per individuare le aree in cui sperimentare la riduzione delle forniture idriche. L’ipotesi è quella di iniziare il 5 agosto, ma bisogna tener presente che non si può sospendere il servizio alle sedi istituzionali, militari, agli ospedali e alle Rsa convenzionate.

Né è semplice isolare una struttura importante da un quartiere. Motivo per cui i razionamenti avverrebbero soltanto “nelle periferie”. Ed è qui che si innesta la difficoltà di una scelta necessaria con i disagi che rischierebbero di ricadere soltanto su una parte della popolazione. Ma si tratta soltanto di ipotesi, per conoscere ciò che avverrà a Palermo bisogna attendere il 2 agosto, ovvero l’ultima riunione della cabina di regia di questa settimana.

In ogni caso, non ci sarà alcun danno al turismo, come hanno assicurato il presidente della Regione Renato Schifani e il presidente di Federalberghi Palermo Nicola Farruggio.


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