PALERMO – Soldi, viaggi e in alcuni casi panini e rosticceria. Sarebbero queste le “regalie” ricevute dai due medici indagati per corruzione dalla Procura di Palermo. Sono Giuseppe Migliore, cardiologo emodinamista dell’ospedale Villa Sofia, e Francesco Talarico, chirurgo vascolare oggi in pensione ma con una consulenza all’ospedale Civico.
Le accuse a Talarico
Le conversazioni intercettate dalla squadra mobile tra Talarico e l’imprenditore Giovanni Sorrentino, considerato il corruttore, riguarderebbero la gara bandita dal Civico per la fornitura triennale di devices per l’unità operativa di emodinamica, chirurgia vascolare e radiologia interventistica da distribuire nelle aziende sanitarie del bacino della Sicilia occidentale (tra gli indagati c’è anche Giuseppe Salamone, funzionario amministrativo dell’Arnas Civico).
Talarico al momento delle conversazione era direttore del reparto di Chirurgia vascolare dell’ospedale palermitano. Chiacchierando con un tecnico, Giovanni Sorrentino commentava una insolita richiesta ricevuta: “22, 25 panini”. “Meglio questo che altro”, diceva il tecnico perché “ad altri chiederà pure peggio”. Secondo l’accusa, parlavano di Talarico.
Il 14 marzo 2023 il medico faceva notare a Giovanni Sorrentino, (indagato assieme alla sorella Carmen) di essere “sparito”. In realtà l’imprenditore spiegava di essere tornato “all’indomani per venirti a ringraziare” ma Talarico era già andato via.
Quel giorno Talarico e Sorrentino si accordarono per incontrarsi “fra un’oretta”. Così è avvenuto il 20 marzo 2023 quando sono stati intercettati insieme in macchina. Viene registrato anche il prelevamento di mille euro da parte dell’imprenditore che riceve un sms dalla banca sul suo cellulare.
Un nuovo incontro viene captato il 22 maggio. Sorrentino spiegava alla moglie che doveva passare dal bancomat e poi andare da Talarico. Si incontrarono a casa di quest’ultimo. L’imprenditore è arrivato con qualcosa nella tasca dei pantaloni, annotano i poliziotti. Quando è andato via non si vedeva più l’involucro.
Nello stesso giorno Sorrentino chiese ad un suo collaboratore di comprare la rosticceria e poi chiamò Talarico per ringraziarlo del buon esito della procedura. Quale procedura? Il 14 settembre 2023 un collaboratore della Sogi Medical, la società di forniture ospedaliere dei Sorrentino, chiese a un dipendente del provveditorato del Civico di codificare “le due endoprotesi” che dovevano essere consegnate a Talarico per l’intervento. Valore: 12.450 euro ciascuna.
La difesa
Talarico nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari ha ammesso di avere ricevuto il denaro da Sorrentino, ma ha respinto la ricostruzione della Procura. Era un segno di riconoscenza da parte dell’imprenditore, al pari di un amico, per avere salvato la vita a un parente con un intervento chirurgico. Il medico ha spiegato di avere usato l’endoprotesi soltanto in otto interventi su un totale di 2011 operazione all’aorta eseguito dal febbraio 2012 a 30 novembre 2024.
Una domanda ha riguardato anche la rosticceria. Una prassi, gestita dalla caposala del suo reparto e dai fornitori dei prodotti utilizzati nelle operazioni, per ristorarsi dopo lunghi interventi chirurgici. Infine ha dichiarato di avere incontrato Sorrentino a casa sua solo per comodità ed esclusivamente per ricevere le Tac che dovevano essere visionate dallo specialista.
Le accuse a Migliore
Il 18 aprile 2022 c’è un primo contatto fra Sorrentino e Giuseppe Migliore. L’imprenditore voleva sapere se andassero bene i voli aerei di andata e ritorno per New York che stava per acquistare per suo conto. Il 24 ottobre dello stesso anno Sorrentino chiedeva a Migliore se avesse intenzione di usare un’auricola (una sacca dell’atrio sinistro del cuore) “da qui a fine novembre… perché se io riesco a farlo entro fine novembre ci sono ottime possibilità che iniziamo a lavorare con la nuova sonda”.
L’11 settembre Sorrentino e Migliore sono intercettati a bordo della stessa macchina. Il primo doveva fare una sosta al bancomat. “Ti devo la vita, ti devo la vita”, diceva l’imprenditore riferendosi al fatto che il medico lo avesse salvato grazie ad un intervento chirurgico. Secondo l’accusa, parlavano di soldi. “Seicento”, spiegava Sorrentino. Migliore pensava ad una cifra tonda: “Facciamo conto pari e per quest’anno non ti rompo nemmeno per congressi e altro?. “Sì ora appena giriamo l’angolo te li do”. Ed ecco arrivare un messaggio sul cellulare di Sorrentino. Prelevati 1000 euro. Un’altra volta Migliore parlava di “palloni” da spingere. Il riferimento sarebbe ai dispositivi per dilatare i vasi sanguigno ostruiti forniti dalla società di Sorrentino.
La difesa
Il cardiologo ha ammesso di aver ricevuto denaro da Sorrentino. Si è detto “profondamente pentito” tanto da avere immediatamente deciso di sospendere la propria attività lavorativa. La causa delle elargizione di denaro sarebbe da ricondursi, però, ad un prestito di natura personale per una spesa contingente che avrebbe restituito.
Per compiacere Sorrentino a quel punto gli aveva assicurato che avrebbe continuato a utilizzare, qualora necessari, i dispositivi forniti da quest’ultimo. Ha aggiunto che Sorrentino ha sponsorizzato la sua partecipazione a due congressi occupandosi del pagamento di viaggi a Londra e New York e che si era però opposto ad utilizzare l’auricola.
Secondo il Gip Paolo Magro, Talarico e Migliore non hanno mostrato “alcuna resipiscenza rispetto ai comportamenti tenuti”, sottolineandone la loro “infedeltà”. La Procura voleva arrestarli, ma il giudice li ha sospesi per un anno perché Talarico è in pensione e Migliore è stato preventivamente sospeso dalla direzione sanitaria fino al termine del processo. Le esigenze cautelari possono essere garantite con una misura cautelare meno afflittiva.