PALERMO – Il giudice per le indagini preliminari ha deciso. Dopo gli interrogatori di garanzia scattano cinque misure cautelari per medici e imprenditori nell’inchiesta per presunti casi di corruzione nella sanità.
I due medici coinvolti
Sospensione dall’esercizio dell’impresa e degli uffici direttivi delle persone giuridiche per un anno per Giuseppe Migliore, 50 anni, cardiologo interventista in servizio a Villa Sofia, e per Francesco Talarico, 70 anni, chirurgo vascolare oggi in pensione ma che ha ancora una consulenza con l’ospedale Civico.
Il funzionario e gli imprenditori
Sospensione dal pubblico impiego, sempre per un anno, per il funzionario amministrativo dello stesso ospedale Giuseppe Salamone, 61 anni, e dall’esercizio di impresa per Giovanni e Carmen Sorrentino, di 56 e 52 anni, titolare e dipendente della Sogi Medical. La società per un anno ha il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione.
A tutti, tranne a Migliore, il giudice ha imposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
I due medici sono molto noti in città e non solo. Migliore è stato giudicato come come “miglior radialista dell’anno” da una commissione internazionale riunitasi a Chicago durante il Congresso Aim Radial 2014.
Le forniture sotto esame
L’inchiesta coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Francesca Mazzocco e Andrea Zoppi, si concentra su due gare. Una bandita dall’ospedale Civico di Palermo e l’altra per le forniture nelle aziende sanitarie e negli ospedali della Sicilia occidentale.
Attorno ad esse, secondo la ricostruzione della Sezione Anticorruzione della squadra mobile, si sarebbe consumato un patto corruttivo. I pm avevano chiesto l’arresto per il rischio di reiterazione di reato e di inquinamento probatorio. Per uno dei due medici solo di reiterazione.
Di parere opposto gli avvocati delle difese, Claudio Gallina Montana, Giovanni Mannino, Ninni e Francesco Reina, Angelo Rossi.
Il funzionario lavora al provveditorato per gli acquisti del Civico di Palermo. L’ipotesi è che avrebbe ricevuto “soldi e altre utilità” dagli imprenditori. Soldi che il funzionario pubblico avrebbe incassato “nel corso del tempo e in più occasioni per commettere atti contrari ai doveri di ufficio”.
Turbata libertà delle gare
In particolare sarebbe stato turbato il regolare andamento “della procedura aperta per la fornitura biennale in conto deposito con eventuale periodo di rinnovo di 12 mesi di materiale specialistico per elettrofisiologia“. Una procedura bandita dall’Arnas Civivo nel 2021 e aggiudicata nel 2023.
Gli atti contrari ai doveri di ufficio, secondo la ricostruzione della Procura che si basa sulle indagini dei poliziotti della squadra mobile, consisterebbero oltre che nella turbativa della gara anche “nell’intercedere” su alcuni direttori di Unità complesse affinché “non arrivasse la risoluzione unilaterale del contratto nonostante significativi inadempimenti da parte dell’azienda impossibilitata a fornire quanto avrebbe dovuto”.
“Informazioni privilegiate e denaro”
Un dirigente medico sarebbe stato indotto a “temporeggiare il più possibile” per consentire all’imprenditore di superare alcune difficoltà contrattuali. Il funzionario pubblico sarebbe diventato una sorta di consulente dell’azienda “in quelli che erano gli appalti banditi o da bandire dal Civico”.
L’ipotesi, come aveva scritto nelle scorse settimane Livesicilia, è che avrebbe passato informazioni privilegiate affinché potesse avere la meglio sulle imprese concorrenti. E qui spunta l’altra gara, quella “per la fornitura triennale di dispositivi medici e protesici alle unità di operative di Emodinamica, Chirurgia vascolare e Radiologia interventistica delle aziende sanitarie ed ospedaliere del bacino occidentale della Regione siciliana” bandita nel giugno 2023. In questo caso la dazione di denaro verrebbe quantificata in 4.300 euro.
Il funzionario, che avuto un ruolo chiave nella commissione aggiudicatrice della gara, avrebbe condiviso i “contenuti economici delle offerte per i lotti di interesse dell’azienda e istruzioni su come formulare un’offerta e su come modificarla o come modificare quanto allegato alla stessa anche alterando la data di presentazione rilevata dal sistema per aggirare la tardività delle modifiche in modo tale che risultasse vincente come poi accaduto grazie alla pedissequa persecuzione di quanto pre condiviso”.
Nel frattempo l’imprenditore avrebbe ottenuto i favori anche dei due medici che in cambio di regali in denaro (si parla di almeno due dazioni da mille euro ciascuna) avrebbero spinto l’utilizzo dei presidi sanitari dell’imprenditore. Più consumi, maggiori incassi per l’impresa.
Sulla base della riforma voluta dal ministro Nordio gli indagati sono stati prima interrogati.