PALERMO – Il prossimo sarà un festino a distanza, dalle spese contenute, frutto di un lavoro di squadra e soprattutto cinematografico. Così il sindaco Leoluca Orlando, l’assessore alle Culture Adham Darawsha e l’arcivescovo Corrado Lorefice presentano il tributo 2020 a Santa Rosalia, che promette di fare della diffusione spirituale il suo punto di forza.
“C’è un festino che non c’è – commenta Orlando – con la sensazione di una Palermo sospesa. Un embargo che continuerà ancora, e quindi noi vogliamo confermare una nuova dimensione: la città deve prendere atto che questo virus ha cambiato il nostro rapporto con lo spazio e col tempo. Saremo tutti distanziati fisicamente – prosegue – ma la scommessa è provare che nonostante il distanziamento possiamo essere una comunità. Il festino parla una lingua non scritta, la lingua dei sentimenti. E sarà anche un film: ‘Palermo sospesa – il Festino che non c’è’, per la regia di Costanza Quatriglio, verrà distribuito il 14 luglio alle televisioni e sul web per consentire a tutti di sentirsi palermitani. Si articolerà in tre parti da 25 minuti l’una”.
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Le misure anti Covid-19 hanno impedito l’organizzazione di quasi tutti i momenti laici e religiosi che tradizionalmente caratterizzano il periodo del Festino, ma l’assessorato alle Culture del Comune e la Curia arcivescovile non hanno rinunciato a momenti ed eventi in presenza e digitali in onore della ‘Santuzza’. Quello principale sarà la sera del 14 luglio, come da tradizione, quando alle 22 il film andrà in onda contemporaneamente su internet e su diverse emittenti televisive locali e nazionali. Stasera sul sito del Comune sarà pubblicato un avviso specifico rivolto a chi fosse interessato a trasmetterlo.
La regista del film Costanza Quatriglio, direttrice artistica della sezione siciliana del Centro sperimentale di cinematografia, racconta di aver vissuto un periodo “incredibile e magico. C’è stato uno spaesamento iniziale soprattutto per il poco tempo a disposizione, ma poi il film si è visualizzato da sé, è arrivato. E nasce da una necessità, e quando c’è una necessità, c’è una risposta. Oggi cominciano le riprese – svela – con la Foss che si sta sistemando alla Cattedrale per un concerto”.
Nella conferenza stampa è stato anche presentato il programma delle manifestazioni religiose, illustrato dal parroco della Cattedrale don Filippo Sarullo. Ci saranno due ‘grandi assenti’: la tradizionale messa a Palazzo di città, che verrà sostituita da un momento di “affidamento della città alla Santa” nella cappella di Santa Rosalia a Palazzo delle Aquile, e la processione, al posto della quale andrà in scena un momento comunitario sul sagrato della Cattedrale. Un’altra particolarità è che durante la messa del 10 luglio sarà acceso un cero in memoria delle vittime del Covid-19.
IL PROGRAMMA RELIGIOSO DEL FESTINO 2020
L’assessore Darawsha parla di “festino globale“, e spiega che “il tema è molto semplice: questo festino, che non è solo un film ma un festino, è frutto di un ragionamento, di incontri di mesi e riunioni infinite. Per noi il festino è una gioia – aggiunge – ma con la gioia possono convivere anche i ricordi per quelli che non ci sono più e che si sono sacrificati, medici e infermieri o coloro che hanno lavorato durante il lockdown mettendo a rischio la propria vita”.
“Stiamo facendo una cosa bella per la città – prosegue – e come assessore alle Culture sono orgoglioso di aver messo insieme enti come il teatro Massimo, il teatro Biondo, la Fondazione orchestra sinfonica siciliana, l’Accademia delle belle arti e tante altre realtà che non è scontato comunichino fra loro. Se qualcuno pensa che l’anno prossimo l’assessore farà a meno di tutto questo, si sbaglia. Questa collaborazione ha dato vita a un percorso che unisce”. Poi un’anticipazione: “Il 14 luglio il festino sarà questo, ma nulla vieta all’assessorato di pensare a qualcos’altro per settembre”.
“Non c’è Palermo senza Rosalia e senza festino – osserva l’arcivescovo Lorefice –. La mia prima percezione nel 2016, per il mio primo festino, era questa: un grande senso comunitario della città. Per il festino Palermo diventa incontro senza barriere, città dove si abbattono le distanze. Palermo va al ritmo del cuore di Rosalia. Ecco perché dobbiamo assolutamente disperdere questa energia – raccomanda – visto che mai come in questo tempo abbiamo scoperto che a tutto si può rinunziare meno che all’amore”.
Poi un pensiero al lockdown e alla devastante ondata di contagi in tutta Italia: “Abbiamo visto sotto i nostri occhi il canto dell’amore che ha battuto sofferenza e morte, abbiamo visto cos’è l’amore: rinnegare noi stessi perché l’altro esista e viva, e abbiamo sperimentato questo forte senso di appartenenza. E proprio perché il cuore resta vivo, è un cuore creativo: quanta creatività durante il lockdown, e quanta creatività quando si è in sinergia e si ha uno stesso obbiettivo. Sarà il festino sospeso più spirituale che abbia vissuto la nostra città. Noi ce la metteremo tutta perché non sia un momento di alienazione – conclude – ma dall’alto contenuto della parola ‘sospeso’. Palermo continua a invocare quel Dio che vuole che gli uomini conoscano la gioia, e c’è solo una via, Rosalia ce lo ricorda: quella che il cuore resti di carne. Non facciamoci rubare l’amore da nessuno”.