02 Novembre 2023, 15:17
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PALERMO – C’è già in corso un processo per violenza sessuale. La presunta vittima è la stessa ragazza che ha denunciato la terribile vicenda del Foro Italico. L’imputato è un suo cugino accusato di avere abusato, a giugno dell’anno scorso, della diciannovenne con l’aggravante dell’uso di alcol e sostante stupefacenti (cocaina). Siamo già nella fase dell’udienza preliminare. Si è svolto in gran segreto, lo scorso gennaio, l’incidente probatorio. Dunque prima di quello per lo stupro del luglio scorso, filmato con il cellulare da uno dei sette indagati.
Per i fatti di giugno 2022 il pubblico ministero Clio Di Guardo due mesi fa ha chiesto il rinvio a giudizio dell’imputato cinquantenne nonostante il suo legale, l’avvocato Giovanni Di Trapani, ritenga che “nel corso dell’incidente probatorio siano emerse incongruenze e contraddizioni nel racconto della ragazza che fanno propendere per l’estraneità ai fatti dell’imputato”.
Un racconto secondo cui, il cugino le avrebbe fatto bere quattro o cinque birre e inalare qualcosa. Il parente nega e si difende. Dice di non averla neppure sfiorata. Anzi avrebbe cercato di allontanarla da amicizie e conoscenze pericolose. Ed è per questo, con una sorta di reazione rancorosa, che la ragazza avrebbe deciso di denunciarlo.
C’è di più: il legale chiederà che venga acquisita al fascicolo del processo la registrazione integrale della trasmissione “Avanti popolo” in onda su Rai 3, nel corso della quale la conduttrice Nunzia De Girolamo ha intervistato la diciannovenne che ha scelto di mostrare il suo volto. “Senza voler minimamente accostare due vicende diverse, seppur accomunate dalla stessa persona offesa e dagli stessi reati – spiega l’avvocato Di Trapani – va evidenziato che la giovane donna non ha fatto alcun riferimento al processo che vede imputato il mio assistito. Ritengo che si tratti di un elemento a favore della tesi difensiva che sarà enunciata a tempo debito”.
Sono dunque tre i casi di stupro denunciati dalla ragazza. Almeno quelli finora noti e denunciati. Ce ne sarebbero altri. Pochi giorni prima della violenza di gruppo al Foro Italico la diciannovenne ha riferito una storia analoga. “Mi sono salvata con lo spray al peperoncino”, ha messo a verbale. Nella notte del Foro Italico chiese aiuto al fidanzato (“Non la lascio da sola”, disse il giovane fuori dall’aula mentre si svolgeva l’incidente probatorio). Mentre rientravano a casa sono stati avvicinati da tre uomini in via Roma. “Indegna, ti ammazzo”, urlava uno di loro. Aveva in mano una bottiglia di vetro. Era uno degli uomini che un mese prima avevano tentato di violentarla.
La ragazza conosceva solo uno dei due. Li aveva incontrati casualmente nella zona della stazione centrale. Le avevano offerto un passaggio “ma in realtà anziché accompagnarmi a casa si sono fermati” su dei gradini non lontano dal teatro Politeama, lungo la strada che conduce al porto. “Stasera devi t… sennò ti ammazzo”, le avrebbe detto uno dei due, probabilmente il più grande. Poi “mi ha presa di forza e mi ha buttato a terra mentre l’altro ragazzo si è semplicemente avvicinato non per soccorrermi, mi sono difesa, ho preso lo spray al peperoncino e l’ho spruzzato”. Per i fatti di giugno 2022 è già stata fissata l’udienza preliminare davanti al giudice Stefania Brambille.
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02 Novembre 2023, 15:17