Tari a "rate" per i Comunali| Il piano per seimila dipendenti - Live Sicilia

Tari a “rate” per i Comunali| Il piano per seimila dipendenti

L'assessore al Bilancio D'Agostino: "Garantiremo entrate certe per l'amministrazione"

PALERMO – Rateizzare la Tari ai dipendenti comunali, trattenendola direttamente dallo stipendio ogni mese ed evitando così di dover pagare tutto in una o due soluzioni all’anno. Il comune di Palermo prova ad aumentare gli incassi della tassa sui rifiuti che nel capoluogo siciliano registra un tasso di evasione, elusione e morosità che sfiora quasi il terzo del totale. Un problema noto e arcinoto, ma che crea più di un problema all’amministrazione che con i proventi dell’imposta (128 milioni di euro previsti nel 2019) deve garantire l’intero ciclo dei rifiuti e quindi la Rap.

L’assessore al Bilancio, il dem Roberto D’Agostino, ha anzitutto puntato sulla lotta ai “furbetti” inviando nei mesi scorsi più di 10 mila lettere a famiglie e aziende delle zone più centrali della città invitandoli, con le “buone” e con sanzioni ridotte, a mettersi in regola: un tentativo di racimolare una decina di milioni riferiti al 2018. Ma l’altra strada che si sta seguendo è quella di rateizzare il più possibile le somme da versare, andando incontro a chi le tasse le vuole pagare ma si trova magari in difficoltà nello sborsare una cifra considerevole in appena una o due volte.

L’amministrazione ha così deciso di varare una sorta di sperimentazione, partendo proprio dalla Tari: i dipendenti comunali diretti, a giugno, riceveranno insieme allo stipendio anche un modulo per decidere se aderire o meno, in forma rigorosamente volontaria, alla rateizzazione della tassa sui rifiuti. Si tratta di un piccolo esercito di oltre 6 mila dipendenti, quindi una platea considerevole per l’amministrazione che spera così di incassare il più possibile.

“Abbiamo innescato un meccanismo virtuoso, un piccolo passo nella giusta direzione e che contemporaneamente dà un segnale di attenzione verso i lavoratori del comune di Palermo che si trovano nella doppia veste di contribuenti e fornitori di servizi ai cittadini”, spiega D’Agostino. In realtà non è la prima volta che Palazzo delle Aquile prova a far mettere in regola con i pagamenti i propri dipendenti: ma se in passato si era ventilata l’ipotesi di una trattenuta obbligatoria dallo stipendio, cosa che fece saltare sulla sedia politica e sindacati, stavolta l’amministrazione ha optato per un’adesione volontaria e d’intesa con le organizzazioni dei lavoratori.

“Apprezziamo l’iniziativa dell’assessore che è stata condivisa – dicono Lillo Sanfratello della Cgil, Nicola Scaglione del Csa, Ilioneo Martinez e Salvatore Sampino della Uil – Pensiamo che i colleghi apprezzeranno questa misura che da un lato consente loro di compiere il proprio dovere, cioè pagare le tasse, ma in modo più agevole, mentre dall’altro il Comune avrà incassi certi e soprattutto non si darà vita a nuovo contenzioso“.

Come detto, si tratta di un progetto “pilota”: se darà i frutti sperati, sarà possibile estenderlo ad altri tributi e magari anche ai dipendenti delle società partecipate. Al momento la via più semplice e immediata è quella dei lavoratori diretti, a cui lo stipendio viene pagato proprio dal Comune che poi chiede le tasse. Per il 2019 le rate saranno quattro, da giugno a settembre, poco prima del saldo di ottobre; dal 2020 le rate saranno invece 10 l’anno.

“Un modo per agevolare i dipendenti – conclude D’Agostino – che avranno la possibilità di non incorrere in dimenticanze e sanzioni, ma un vantaggio anche per l’amministrazione che avrà entrate certi e nei tempi stabiliti evitando di far crescere il contenzioso. Il nostro obiettivo è di sviluppare sempre più iniziative che vadano in questa direzione, rendendo il sistema efficiente a vantaggio dei servizi resi alla città”.

Per il capogruppo del Pd Dario Chinnici, “la rateizzazione della Tari per i dipendenti del comune di Palermo, voluta dall’assessore al Bilancio Roberto D’Agostino e condivisa con i sindacati, è il giusto strumento per andare incontro alle esigenze dei lavoratori, che potranno aderire su base volontaria, e al contempo garantire entrate certe all’amministrazione che eviterà ulteriore contenzioso. La Pubblica amministrazione ha il dovere di contrastare efficacemente l’evasione fiscale, ma anche di mettere i cittadini onesti nelle migliori condizioni per poter pagare le imposte”.

 

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