PALERMO – “Dietro tutto c’è l’italiano Salvatore Messina”, dicono gli investigatori. La Procura della Bosnia-Erzegovina ha emesso sette mandati di arresto nei confronti di altrettante persone coinvolte nel rilascio di falsi diplomi di laurea in medicina, che sono stati poi utilizzati in vari Paesi, fra cui Italia, Svizzera, Croazia, Serbia, Libia.
Messina è irreperibile. I provvedimenti restrittivi sono stati notificati dalle forze speciali di polizia per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata (Sipa). Numerose perquisizioni sono state effettuate fra l’altro a Sarajevo, Gorazde, Zenica, Travnik, Konjic.
I falsi diplomi di laurea sarebbero stati conseguiti in un’Università fantasma a Gorazde. Salvatore Messina è indagato anche dalla Procura di Palermo per truffa e riciclaggio. Centinaia di studenti avrebbero pagato fino a 24 mila euro all’anno per una laurea fasulla al dipartimento di studi Jean Monnet.
I guai in Italia per Messina sono iniziati quando una commissione tecnica in Bosnia ha ritirato l’accreditamento alla Gorazde. Dopo la laurea in Fisioterapia 80 italiani avevano chiesto la licenza necessaria per lavorare con una laurea conseguita in un paese straniero. Le autorità bosniache hanno scoperto che i corsi sarebbero stati un grande bluff.
Class action di 50 studenti
Oltre 50 studenti che si sono iscritti all’università italo-bosniaca, guidata dal presidente del dipartimento tecnico-scientifico di studi europei Jean Monnet, Salvatore Messina, presenteranno una class action davanti al tribunale di Londra dove ha sede una delle società in cui confluivano i soldi pagati dagli iscritti ai corsi.
L’azione collettiva è finalizzata alla richiesta di risarcimento del danno subito dai ragazzi che, non solo hanno sborsato migliaia di euro per lauree non riconosciute dal ministero per la Ricerca Scientifica, ma hanno per anni frequentato inutilmente corsi privi di qualunque valore legale. L’azione di risarcimento sarà portata avanti dagli avvocati Gabriele Giambrone e Mario Bellavista dello studio legale Giambrone & Partners che nei prossimi giorni depositeranno una denuncia anche alla Procura di Palermo che da mesi indaga per truffa sul cosiddetto Bosnia-Gate che vede al centro proprio Messina.
Nel mirino dell’inchiesta della Procura di Palermo sono finiti anche alcuni ospedali presso i quali l’università garantiva il tirocinio agli studenti.