Zamparini grazia De Zerbi | Ma adesso si rischia la B

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01 Novembre 2016, 08:30

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PALERMO – Nessuna tempesta, ancora vento di bonaccia a soffiare sulla panchina di Roberto De Zerbi. Maurizio Zamparini salva il proprio allenatore, ritenuto a rischio esonero: “De Zerbi non andrà via, contro il Cagliari abbiamo giocato una buona partita – spiega al Giornale di Sicilia -. Quando gli infortunati torneranno a disposizione, torneremo a vincere. Magari già col Milan”. Verrebbe da pensare che sono le esigenze di bilancio a mantenere in piedi il tecnico bresciano. Si procede con una fiducia a tempo. Al di là di quanto dichiarato dal patron, non è stato un buon Palermo quello visto al “Sant’Elia”. E’ mancata continuità, non si è vista qualità ed è venuto meno persino il carattere dopo un primo tempo di contenimento.

L’ingresso di Diamanti e Bruno Henrique a dare colore a un Palermo inconsistente. E sconfitto da un Cagliari poco più che sufficiente, ovvero quanto basta al momento per avere ragione di una squadra che ancora una volta perde la trebisonda rapidamente finendo in balia degli avversari. Rosanero timidi davanti e fragili dietro, con un centrocampo incapace di costruire tanto quanto di proteggere la retroguardia. Sconfitta meritata, al di là dell’ultimo quarto d’ora che ha fruttato la rete di Nestorovski e un finale di gara di sterile arrembaggio. Deboli segnali di fumo che non sono bastati per rimettere in piedi una gara giocata male: sarebbe stato troppo.

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La scelta di escludere dall’inizio i due uomini di maggiore fosforo, oltre a Goldaniga e Gazzi, costringe il Palermo ad affidarsi a portatori d’acqua per costruire il gioco. Risultato: costante perdita del pallone in uscita alternata al lancio lungo senza destinatario. Le uniche occasioni sono il frutto di un colpo di testa di Chochev sugli sviluppi di una punizione e di una conclusione di Embalo dalla distanza. Per il resto, il nulla. Rosa a cantare e a portare la croce per difendere lo 0-0, tenuti sulla linea di galleggiamento da intensità e ritmo. Cagliari timoroso nei primi 45′ dopo i nove gol incassati nelle ultime due sfide contro Fiorentina e Lazio.

Appena i sardi hanno pigiato il piede sull’acceleratore, il Palermo è crollato sotto i colpi di Dessena. Due gol figli di errori tanto banali quanto diversi: il primo, per un ripiegamento difensivo di Quaison al limite del tragicomico. Lo svedese buca l’intervento di testa, permettendo al centrocampista di fulminare Posavec. Il secondo per un’interpretazione errata sulla ripartenza del Cagliari: la retroguardia indietreggia piuttosto che fronteggiare gli avversari, rinculando sul tocco arretrato di Sau che favorisce l’inserimento del capitano sardo. Limiti di un gruppo che continua a palesare errori e difficoltà, figli di un mercato insufficiente. Per raggiungere la salvezza non si può prescindere dalla qualità.

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01 Novembre 2016, 08:30

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