Dieci anni per avere giustizia. Troppi anche per chi, come Ivano Culella, dice di avere atteso “con serenità, sicuro della mia innocenza. Oggi gioisco, ma ho pagato un prezzo troppo alto per tutta questa vicenda”. Culella, insieme ad altri cinque imputati, è stato assolto dalla corte d’appello di Palermo, presieduta da da Salvatore Barresi. Il processo era nato da un’inchiesta su un presunto giro di patenti facili alla Motorizzazione di Palermo. Bastava pagare e in molti cittadini cinesi, residenti a Palermo e non, si ritrovavano con il documento di guida in tasca, nonostante sapessero poco o niente di segnali e codice della strada.
L’accusa di falso, pero, è caduta in appello. Il fatto non sussiste. Un’assoluzione piena e nel merito. Così non era stato per altri imputati condannati in altri tronconi del processo. Oltre a Culella, difeso dall’avvocato Claudio Gallina Montana, sono stati assolti due titolari di scuoleguida, Enrico Giannini e Marcello Barbaro. A Culella, funzionario della Motorizzazione ed ex consigliere provinciale di Forza Italia, in primo gradi erano stati inflitti un anno e due mesi. Oggi ricorda con amarezza i giorni difficili trascorsi, la gente che gli ha voltato le spalle e una carriera politica, la sua, che poteva essere e non è stata.