Paura a Cordovado, uomo armato asserragliato in casa da 24 ore - Live Sicilia

Paura a Cordovado, uomo armato asserragliato in casa da 24 ore

Appartamento circondato dalle forze dell'ordine. Il questore: ha molti fucili per uso sportivo
PORDENONE
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TRIESTE – Si è barricato in casa da mercoledì mattina e fino a sera non ha mai risposto a nessuno degli appelli dei carabinieri, che da ore circondano la palazzina nel centro di Cordovado, in provincia di Pordenone.

Improvvisamente, alle 19.45 e alle 22.03, ha pubblicato due video su YouTube in cui accusa un maresciallo dei carabinieri e un altro negoziatore di istigazione al suicidio “per futili motivi”.

Si tratta di due lunghi monologhi di 6 e oltre 7 minuti, a tratti farneticanti che sembrano preludere a un gesto insano che però non coinvolgerebbe terzi. E ribadisce di non aver manifestato intenti violenti che giustificassero un’irruzione.

Lui è un uomo di 55 anni, privo di occupazione, con più di qualche problema psicologico. A renderlo pericoloso è il fatto che, come ha fatto sapere il questore di Pordenone, Luca Carocci, “ha molti fucili per uso sportivo”.

L’azione delle forze dell’ordine – cui sta partecipando personale del Comando provinciale e dei reparti speciali dell’Arma – è scaturita da minacce rivolte via web dall’uomo ad alcune autorità della provincia. Aveva postato video in cui minacciava gesti eclatanti o anche autolesionistici qualora si fosse proceduto al sequestro delle sue armi.

La palazzina dove abita, per ragioni di sicurezza, è stata evacuata, così come alcuni negozi nelle vicinanze, e, per isolarlo, è stata interrotta la fornitura di luce e gas nel suo appartamento. Si è creato un cordone di sicurezza con forze dell’ordine, vigili del fuoco, mezzi sanitari.

“I suoi atteggiamenti odierni derivano, con ogni probabilità, dalle puntuali verifiche dei nostri uffici – ha affermato Carocci – che hanno permesso di evidenziare anomalie nell’equilibrio psicofisico di questo soggetto, all’atto del rinnovo del permesso per la detenzione delle armi. Per proseguire a usare quei fucili avrebbe dovuto produrre un certificato di idoneità psicofisica, che non ha mai consegnato”.

Gli uffici della Questura avevano quindi informato il prefetto, che a sua volta aveva firmato l’atto di sequestro dei fucili, incaricando i carabinieri di procedere, vista l’indisponibilità manifestata dal soggetto a consegnare spontaneamente le armi. Da quanto si è appreso, l’uomo, però, ricevuta la notifica, aveva invece postato sui social alcune minacce se si fosse comunque proceduto con il sequestro delle
armi. “Stiamo lavorando per cercare di avere un contatto, perché fino a ora non ha mai risposto alle nostre sollecitazioni”, aveva detto all’ANSA il comandante provinciale dei carabinieri di Pordenone, colonnello Roberto Spinola in serata.

La Procura della Repubblica ha diffuso una nota in cui smentisce che l’uomo ieri mattina abbia minacciato con armi altre persone, come invece un testimone oculare aveva affermato; una vicenda sulla quale sono in corso verifiche.


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