CATANIA – Chiuderà la campagna elettorale con un comizio in piazza Don Diego Pappalardo. Una scelta delle più classiche, per una candidatura che ha perlomeno la novità di aver portato la Lega da Pontida a Pedara. L’ex An Gaetano Petralia ci ha messo la faccia, lasciando l’amplissima convergenza guidata dal duo Fallica-Barbagallo. Oggi però non vede altro che Salvini e come il leader del Carroccio, anche lui ormai sfoggia un guardaroba che ammette soltanto felpe e magliette con su scritto Pedara a caratteri cubitali. Persino “l’altro Matteo”, ieri, è venuto in paese per verificare di persona se la nuova moda ha preso piede.
E allora, A San Giovanni la Punta c’è stato del trambusto. Da voi, invece, Salvini cosa ha trovato?
“Una Pedara bellissima, senza disordini. C’è stato chi lo ha contestato, sì, ma nella civiltà”.
Magari Pedara era bella per le Opere pubbliche sfornate in questi anni da Barbagallo, che dice?
“Sicuramente. Ora però ci dobbiamo concentrare un po’ tutti per salvaguardare dei beni che sono della cittadinanza e che meritano la giusta manutenzione” .
E con il resto, facciamo finta che tutto vada bene?
“Mi rendo conto che a Pedara bisogna concentrarsi sui servizi, sulle cose essenziali. È il tempo delle piccole cose”.
Nel concreto?
“C’è da intervenire sulla viabilità in corso Ara di Giove, sulla strada Monte Po’- Salto del Cane e sul riordino complessivo del sistema rifiuti”.
Ecco, ora parlo con l’ex assessore al Commercio. Con il Corso Ara di Giove come la mettiamo?
“Ho delle responsabilità, sicuramente. Ma dopo il cambio della viabilità ho ascoltato i commercianti, ho capito le loro ragioni che ritengo valide. E mentre il Consiglio comunale si è espresso in un certo modo, il sindaco Barbagallo ha preferito rimanere sui suoi passi”.
Ci spera un po’ nel voto disgiunto, visto che contro ha degli ex amici candidati al Consiglio?
“Guardi, la mia nasce come una candidatura assolutamente politica e, perché no, coraggiosa. Mentre i miei è compagni di viaggio hanno preferito fare delle scelte differenti. A differenza loro, nel cosiddetto governo di salute pubblica non ci siamo voluti entrare”.
Perché Salvini e non più Forza Italia?
“Lui parla dei veri interessi degli italiani”.
Non pensa che lei sarebbe potuto essere il candidato unitario del centrodestra?
“Se i suoi esponenti non si mettono in testa di sedersi allo stesso tavolo e ragionare all’unisono, quest’area non si potrà mai unire e vincere”.
A questo punto, tra voi e cinque stelle che differenza c’è?
“Noi siamo per la sicurezza del territorio. Il nostro programma è chiaro, il loro non l’ho letto”.
E quello di Roberto Laudani?
“Beh, lui è stato un bravo amministratore ed è una persona davvero perbene. Nei fatti non so cosa lo abbiamo portato alla decisione di candidarsi. Prima della campagna elettorale abbiamo avuto modo di dialogare. Di sicuro c’è che non è rimasto affascinato dal progetto di salviniano”.
Non mi dica che anche lei vuole tagliarsi lo stipendio da eventuale sindaco.
“E già, sono tentato pure io”.