AGRIGENTO – C’è una svolta nelle indagini che cercano di far luce sull’incidente in cui ha perso la vita Chiara La Mendola, la giovane di ventiquattro anni che ha trovato la morte mentre era in sella al suo scooter nel tardo pomeriggio del 30 dicembre in via Cavalleri Magazzeni, ad Agrigento. Subito dopo l’accaduto in molti hanno puntato il dito contro le condizioni del manto stradale, ma in seguito i vigili urbani avevano escluso alcuna correlazione tra le condizioni dell’asfalto e il tragico incidente.
Adesso, però, un colpo di scena: ci sarebbero due indagati nella vicenda, nomi che si riferiscono agli uffici comunali e che farebbero pensare a possibili negligenze nella gestione delle strade. A ricevere gli avvisi di garanzia sono stati il capo dell’Ufficio tecnico comunale, l’ingegnere Giuseppe Principato, e il responsabile del servizio strade comunali, Gaspare Triassi. Per entrambi il Pubblico ministero, coordinato dal procuratore capo Renato Di Natale e dal procuratore aggiunto, Ignazio Fonzo, ipotizza il reato di omicidio colposo.
L’evento ha avuto grande risonanza nella città, come si è visto nella partecipazione di più di mille persone alla fiaccolata in memoria di Chiara, una folla che si è scagliata contro il sindaco e da cui è partita anche una raccolta firme per ottenere le sue dimissioni. Le indagini nel frattempo stanno cercando di fare luce sull’accaduto e cercano di individuare le responsabilità avvalendosi anche dell’ausilio di un esperto come il geometra Pietro Munzone di Catania, incaricato di effettuare gli accertamenti tecnici.