PALERMO – I cittadini delle Madonie si mobilitano per il diritto alla salute e a difesa dell’ospedale Madonna dall’Alto di Petralia Sottana (Palermo). Un corteo domattina, a partire dalle 9.30, si snoderà dai campetti Santa Lucia per arrivare davanti al nosocomio, dove si svolgerà un presidio. Parteciperanno i sindaci del Distretto sanitario 35, i consiglieri comunali, i comitati, le consulte giovanili, le associazioni, i sindacati, i commercianti e i rappresentanti delle varie categorie produttive.
L’appello
L’appello è stato lanciato anche dal presidente dell’Unione Madonie Luigi Iuppa che ha invitato alla mobilitazione tutti i cittadini dei comuni del territorio e ha fatto appello anche ai sindaci e alle amministrazioni dei comuni dell’Unione che non fanno parte del Distretto sanitario 35, al quale fa capo l’ospedale di Petralia Sottana, per dare il proprio contributo per la difesa della sanità nelle aree interne. “Quello che sta succedendo oggi nelle alte Madonie – dice Iuppa – domani potrebbe accadere in altre zone del territorio dell’Unione che comprende 26 comuni tra le province di Palermo e Caltanissetta, è quindi necessario fare un fronte comune”. Un coro di no alla chiusura dell’ospedale e al depotenziamento dei servizi sanitari ai cittadini a causa della mancanza di personale sanitario.
Petralia Sottana e le aree interne
“Non ci devono essere tentennamenti – aggiunge Iuppa – e il lungo percorso di condivisione su un progetto di rilancio della sanità nelle Madonie, condiviso anche dall’Asp ma non ancora messo in atto, deve finalmente trovare compimento. Va potenziata la pianta organica attraverso tutte le formule consentite dalla legge. Le aree interne della Sicilia devono essere sostenute con la certezza dei servizi indispensabili come l’assistenza sanitaria”.
Le zone franche montane
Vincenzo Lapunzina, presidente associazione zone franche montane Sicilia, ha inviato una lettera al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e all’assessore alla salute Giovanna Volo: “Con i suoi grandi spazi e la collocazione geografica a mille metri – dice – il nostro ospedale può fornire l’assistenza ai pazienti multicronici, quelli vittime di traumi o patologie che richiedono lungi periodi di riabilitazione, i pazienti anziani fragili, che hanno bisogno di continua assistenza e una riabilitazione specializzata. Il nostro ospedale potrebbe diventare, uno dei più grandi centri di riabilitazione d’Italia”.