PALERMO – Ben 734 opere pubbliche da realizzare in tre anni, per investimenti pari a 3,9 miliardi di euro. Sono questi i numeri del Piano triennale delle opere pubbliche, uno degli atti propedeutici al Bilancio che ogni anno il consiglio comunale è chiamato ad approvare, malgrado poi molti interventi restino delle chimere.
Il Piano, approdato nelle commissioni competenti, rappresenta un elenco di tutto quello che si vorrebbe e che è consentito fare: per il 2015 sono previsti 97 interventi (228 milioni), per il 2016 281 interventi (1,3 miliardi) e per il 2017 357 interventi (2,3 miliardi). Rispetto all’anno scorso risultano cassati 48 opere, mentre se ne sono aggiunte 73 tra cui il rifacimento delle aree pedonali, la manutenzione dei ponti, la settima vasca di Bellolampo, i lavori nelle scuole e le isole ecologiche.
L’atto prevede 15 temi: oltre l’Oreto, Favorita, patrimonio comunale, privati, sociale, scuola, cultura, pedonalizzazioni e parcheggi, costa, decentramento, verde, innovazione, cimiteri, protezione idraulica e servizi a rete, con la scuola che fa la parte del leone. Quest’anno, inoltre, Palazzo delle Aquile ha deciso di ricorrere a una norma approvata da anni, ma praticamente mai applicata in città: pagare cioè la realizzazione di un’opera in parte in denaro e in parte con beni immobili, nella misura del 40%. La prima opera di questo tipo sarà il restauro del Palchetto della Musica di piazza Castelnuovo.
Andiamo alle fonti di finanziamento: su 3,9 miliardi totali, si prevede di mettere in campo 2 miliardi di fondi statali, 842 milioni regionali, 61 propri, 256 europei e il resto fra mutui e privati. Nello specifico 1,2 miliardi serviranno per le strade, 434 milioni per le scuole, 528 milioni per l’ambiente e 600 milioni per interventi igienico-sanitari. L’amministrazione userà anche 2,5 milioni dell’avanzo di amministrazione 2014.
