02 Novembre 2022, 17:42
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“Con la mia famiglia ci troviamo così bene qui che da luglio non siamo più tornati a casa. A volte mia moglie va ancora in spiaggia insieme a mio figlio di pochi mesi. Palermo ti dà un’adrenalina incredibile”. Così Mirko Pigliacelli, portiere del Palermo, si racconta ai microfoni di “Gianlucadimarzio.com”. L’estremo difensore dei rosanero ha parlato della sua avventura nel capoluogo siciliano tra campo e vita privata. “Ho obbligato Segre a venire con me a pescare per farmi compagnia – spiega -. La pesca è la mia più grande passione.Quando ho un momento libero mi piace trascorrerlo in questo modo e godermi questo posto incredibile”.
Dopo la vittoria contro il Modena, match che ha visto proprio Pigliacelli tra i protagonisti, il portiere dei rosanero ammette: “Quella su Oukhadda con la mano di richiamo è stata una bella parata, ma la più difficile, anche se agli occhi non sembra, è stata quella sul tiro di Tremolada che sono riuscito a bloccare. È stata una partita incredibile, i tre punti sono fondamentali. Non so se è stata la migliore partita della mia carriera, mi piace pensare che questa debba ancora arrivare. Gol del Südtirol? Non avevo mai fatto errori del genere, ma sono parte di questo sport, non ho mai visto portieri che non sbagliano. Ho analizzato l’episodio, penso che la cosa più importante sia stata mantenere la concentrazione, tapparsi le orecchie e continuare ad allenarsi, dando il meglio in ogni situazione. Quel momento è stato difficile, ma fare il portiere non è per tutti. Dagli errori si cresce e si impara – prosegue l’estremo difensore -, ho superato il momento tranquillamente perché, dopo tante partite, so come gestire i momenti. Giocare in una piazza come Palermo non è per tutti. Quando ci sono state le critiche dopo quell’episodio, sentivo che era un momento importante. Solo con carattere, voglia di far bene e dimostrare quanto valgo sono riuscito ad andare avanti. Se non l’avessi fatto, sarei caduto in un vortice”.
“Mio padre era un portiere, ricordo che quando avevo 5-6 anni mi mise subito in guardia, dicendomi che avevo scelto il ruolo più difficile che esista – racconta Pigliacelli -. Questo mi ha motivato ancor di più. Da bambino ho visto tanti allenamenti di Peruzzi quando giocava nella Lazio. Lui è stato il mio idolo indiscusso insieme a Casillas. Avevo grande voglia di tornare in Italia e quando è arrivata la chiamata del club e del City Football Group è stato bellissimo. Arrivare a Palermo nel pieno della mia maturità è la cosa migliore che potesse accadermi. Il viaggio verso Palermo è stato emozionante. Se dovessi scegliere una canzone per raccontare i primi mesi a Palermo sceglierei ancora Freed From Desire ogni volta che la sento allo stadio e ascolto i tifosi che la cantano è magnifico”, ha concluso il portiere del Palermo.
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02 Novembre 2022, 17:42