L’eclettico giornalista di Telejato, Pino Maniaci, con Salvo Vitale, storico compagno di lotta di Peppino Impastato, si sono incatenati stamane ai cancelli dell’impianto di erogazione d’acqua della diga Jato. Mille litri d’acqua al secondo sono venuti in meno nei comuni serviti dall’invaso che vanno da Trappeto fino a Bagheria, passando per l’aeroporto Falcone Borsellino.
La dimostrazione è stata compiuta per riportare l’attenzione sul futuro dell’irrigazione del territorio, sulla sua presunta malagestione e sulla mancata assunzione dei 13 operai della Cooperativa Irrigua Jato che dovevano essere assorbiti dal consorzio di bonifica Palermo 2. Un assunzione mai giunta in un luogo simbolo della mafia. Qui, infatti, il sociologo Danilo Dolci, aveva iniziato uno sciopero della fame per sottrarre il controllo delle risorse idriche a Cosa nostra.
Dopo una grande manifestazione, nel febbraio nel 1963, sono iniziati i lavori di costruzione della diga che è stata gestita da una cooperativa di contadini. Nel passaggio al consorzio di bonifica locale è stato denunciato che l’irrigazione delle terre è diventata carente e inadeguata.