Per Michele Pivetti, presidente del Club della Libertà di Palermo, non si deve parlare di “faida”, perché “non ci sono violenze, se non quelle verbali (meno male)”. Ma è indubbio che ci sia in atto “una dialettica forte, inevitabile perché il Pdl, appena nato, è nella sua fase di primo sviluppo”.
Il giovane politico palermitano ha anche la formula per risolvere le controversie: “tutti attorno a un tavolo, sul quale si pongono i problemi, così da trovare una immediata soluzione”.
Forse più facile a dirsi che a farsi, anche se a Roma qualcosa si sta muovendo, con vari incontri tra gli uomini di punta del Pdl isolano, come tra Angelino Alfano e Gianfranco Miccichè.
Per Pivetti, comunque, l’attuale situazione del partito in Sicilia potrebbe causare anche a breve termine danni all’elettorato, che si “sta stancando”. Proprio per questo è “opportuno che si trovi il bandolo della matassa, perché chi vota Popolo della Libertà può non capire che ci sono dei compagni di partito che dicono un giorno una cosa e il giorno dopo sono smentiti da altri”.
Ma con chi sta il Club della Libertà? Pivetti è lapalissiano: “Col Pdl”. Ed ha aggiunto: “Noi siamo la Svizzera del partito, siamo neutrali”.