CATANIA – Potrebbe scegliere un suo fedelissimo per la vicesindacatura. Un modo per blindare la gestione del governo cittadino in caso di condanna. Il neo sindaco Salvo Pogliese, dunque, potrebbe optare per Sergio Parisi, un “suo” uomo per la poltrona più ambita della Giunta, riservando a Roberto Bonaccorsi, già vicesindaco di Raffaele Stancanelli, la delega al Bilancio. Continuano i rumors e le voci di corridoio su quella che potrebbe essere la composizione della squadra del sindaco Pogliese che dovrebbe comunicare i nomi di chi lo affiancherà nel governo della città. Una “selezione” che non dovrebbe tardare ad arrivare e che dovrebbe accontentare tutte le anime che hanno contribuito all’elezione, con il 52% delle preferenze, del nuovo sindaco di Catania.
Forza Italia in primis – nessuno dei quattro assessori designati rappresenta pienamente il partito al quale appartiene il sindaco, prima lista partitica della coalizione di centrodestra alle ultime amministrative – ma anche Grande Catania, la formazione targata Raffaele Lombardo che con oltre l’8% potrebbe avere altro a pretendere oltre un assessore, nonché Udc e Catania in azione che, come confermato più volte dal neo sindaco, parteciperanno al governo della città nonostante le scarse performance in termini di seggi conquistati alle comunali.
I bottoni però sembrerebbero più degli occhielli delle poltrone assessoriali – 8 in totale secondo la legge – soprattutto se venisse confermata l’indiscrezione per cui il sindaco potrebbe tenere per sé la delega alla Cultura, e questo potrebbe portare il primo cittadino a considerare anche altre posizioni per accontentare tutti. D’altronde, lo stesso Pogliese ha dichiarato in più occasioni la volontà di mantenere la parola data anche a chi, per poco o per molto, non ha centrato l’obiettivo del superamento dello sbarramento del 5%. Una delle mosse, ad esempio, potrebbe essere quella di chiedere una deroga sulla legge elettorale e aumentare il numero degli assessori. Ma questa strada, considerato anche il predissesto del Comune di Catania, potrebbe non essere percorribile.
Il sindaco Pogliese potrebbe dunque guardare alle società partecipate e agli altri ruoli di prestigio per accontentare tutti. Come la presidenza del Consiglio, ruolo ambito tra i consiglieri comunali e ricoperto, nel corso dell’amministrazione Bianco, da Francesca Raciti. La poltrona più alta del senato cittadino potrebbe spettare ad Andrea Barresi, eletto nella lista In campo con Pogliese ma vicino al mondo autonomista. L’avvocato, più volte consigliere comunale, ha infatti ottenuto ben 1.728 preferenze, risultando il più votato della coalizione. Oppure a un esponente di DiventeràBellissima, altra lista che ha portato acqua al mulino del nuovo primo cittadino, eleggendo tre consiglieri. L’assessore di riferimento dovrebbe essere Bonaccorsi, tecnico sì ma vicinissimo al movimento di Nello Musumeci. Che potrebbe avanzare qualche richiesta in questo senso, magari spingendo per la scelta dell’ex consigliere de La Destra, Manfredi Zammataro, come prossimo presidente del Consiglio.
Da non sottovalutare, poi, le poltrone delle società partecipate. Difficile infatti immaginare che il nuovo primo cittadino lasci come presidenti personaggi molto legati alla precedente amministrazione, all’ex sindaco o ai suoi principali alleati, come Puccio La Rosa, uomo di Luca Sammartino, all’Amt o Giovanni Giacalone in Multiservizi. Vacante è anche la presidenza dell’Asec, dopo le dimissioni di Francesca Garigliano, altra poltrona vuota che potrebbe rivelarsi utile.
C’è però un nome di qualcuno che affiancherà il nuovo sindaco nell’amministrazione della città: Dario Loritto, colleboratore di Pogliese da tempo, sarà il segretario particolare del primo cittadino.