PALERMO – Nello Musumeci incontra i cronisti e va a ruota libera sui temi caldi che hanno contraddistinto questi giorni di campagna elettorale entrando nel merito di tematiche oggetto di polemica come i fondi riservati della presidenza della Regione, i fondi stanziati ai gruppi parlamentari e le liste pulite. “So – dice Musumeci – che il presidente della Regione ha un fondo a disposizione, quel fondo lo ridurrò e se lo faccio io non capisco perché non possono farlo gli altri. Cascio ha dato con l’ufficio di presidenza un segnale di inversione di tendenza”. E sui fondi ai gruppi, il candidato alla presidenza della Regione per la coalizione di centrodestra guarda in casa propria, parlando delle somme utilizzate dal gruppo all’Ars del Pdl. “12,5 milioni di euro in quattro anni sono tanti”.
“La politica – continua Musumeci – è venuta meno ai suoi compiti, non c’era bisogno di Ingroia, con tutto il rispetto, per saperlo. Adesso sono i cittadini ad essere chiamati a non fallire. L’unica verità è che la politica ha delegato alla magistratura il calendario dei suoi cicli e delle sue fase”. Il riferimento è alle parole del procuratore, che ha recentemente denunciato il fallimento della politica siciliana. Il candidato catanese, non si sottrae neanche alle domande sulla composizione delle liste che gli fanno riferimento. “Non mi sono occupato né delle liste né del listino – conclude Musumeci – e non ne voglio sapere nulla e per la prima volta il candidato governatore non si occuperà di come distribuire la giunta. Sono stati i partiti ad avere l’onere e l’onore di trovare l’ intesa sul listino. Mi amareggiano alcune vicende, ma rispetto le forze politiche. La candidatura di Drago? Ogni partito era ed è invitato a darsi un codice etico. Secondo coscienza abbiamo adottato l’applicazione del regolamento del codice antimafia”.