PALERMO – Il ruolo di chioccia non spaventa Alberto Pomini, nuovo portiere del Palermo, presentato oggi alla stampa. Una lunga trattativa per l’ex estremo difensore del Sassuolo che dopo 14 anni ha deciso di lasciare il club neroverde: “Mi ritengo un portiere del Palermo, poi sarà il mister a prendere le decisioni – esordisce Pomini – Sono a disposizione e ho entusiasmo. Ho avuto una pausa perché dopo quattordici anni nello stesso posto si fanno valutazioni che vanno al di là dell’aspetto lavorativo. Se sarò chiamato in causa, darò il massimo per questa maglia. Vale tutto e vale niente: è normale che dopo tredici anni in un posto tranquillo e senza tifoseria si senta la pressione. La chiamata del Palermo non mi ha però creato difficoltà, è stata solo una valutazione sul piano familiare. Siamo qui, con entusiasmo e voglia. Questa è un’opportunità bellissima anche per loro”.
Pomini ha le idee chiare sul ruolo che avrà in rosa, cercherà di supportare Posavec con il quale ha iniziato a stringere un rapporto d’amicizia: “Ho voglia di mettermi in gioco, di vedere quanto valgo ancora ed è normale che in un ruolo così delicato debbano esserci gerarchie. Darò comunque il massimo, serve per alzare la qualità. La competizione è il sale del calcio. Con Josip abbiamo già fatto amicizia, stiamo iniziando a conoscerci. Si cerca di analizzare le situazioni insieme allo staff, io cercherò di dare una mano. La squadra a mio parere è forte, servono entusiasmo e compattezza. 42 partite sono tantissime e in ogni partita della Serie B c’è un ostacolo, le qualità dei giocatori però non si discutono. Dobbiamo essere bravi noi a dare il massimo. Noi con maggiore esperienza dobbiamo trainare il gruppo”.
“Che ci faccio qua? Sono venuto a vincere un altro campionato (ride, ndr) – prosegue Pomini – Poi qui c’è il mare, si sta benissimo. Ho voglia di giocare e sto bene fisicamente, far passare questa opportunità non mi avrebbe fatto dormire tranquillo: ti chiama il Palermo dopo tre anni in cui hai giocato pochissimo, significa che ti cercano per altri valori e questa è la cosa più importante. Con Goldaniga abbiamo parlato perché è venuto a casa mia a Sassuolo, abbiamo fatto cambio di casa. Me ne ha parlato bene, anche se lo scorso anno sul piano sportivo non è andata come si sperava”.
Chiosa finale di Pomini sul gruppo che ha trovato a Palermo, un mix tra giovani ed esperti: “Ce ne sono di giovani bravi. Accardi è un buon difensore, La Gumina ha movimenti da giocatore vero. Lo Faso ancora non l’ho visto, ma c’è un bel mix di esperienza e gioventù. Sta a noi, penso anche al gesto di Nestorovski domenica scorsa, può essere uno stimolo per un giovane. Quando ero giovane io era difficile trovare una tale disponibilità. Nestorovski ha già dimostrato di essere un giocatore di categoria superiore, scherzando gli dico che deve arrivare almeno a 20-25 gol. Poi Trajkovski ha iniziato alla grande, Coronado e La Gumina hanno grandissime qualità. Tocca alla squadra metterli in condizione di segnare e tocca a loro correre quando ci sarà da difendere”.