PALERMO – “I servizi postali siciliani potrebbero entrare presto in crisi per la penuria di organico”. Lo dicono i segretari generali Giuseppe Lanzafame (Slp Cisl Sicilia), Giuseppe Di Guardo (Slc Cgil Sicilia), Umberto Gentile (Uil Poste Sicilia), Giovanni Curia (Failp Cisal Sicilia), Luigi Aprile (Consal Com Sicilia), Giuseppe Arancio (Ugl Comunicazioni Siciliani). “I cittadini che affollano ogni giorno gli uffici postali, ovviamente ignorano le difficoltà del quotidiano nel garantire la regolare apertura degli uffici postali nell’isola – affermano – e questo perché in questa regione perdura una costante carenza di organico. Di oltre 800 rapporti di lavoro part-time soltanto 18 sono stati trasformati in full-time, nonostante queste figure siano essenziali per lo svolgimento dei servizi essenziali”. I sindacati chiedono che venga aumentato il numero di risorse umane previste nell’isola: “Vanno risolti i deficit di personale – dicono – superando il precariato storico e trasformando i contratti in full-time. Anche il settore recapito e logistica soffre di grande disorganizzazione che comporta inevitabilmente disagi per l’utenza”.
Sulla vicenda arriva anche il giudizio dei deputati regionali di Diventerà Bellissima: “Il recente piano nazionale relativo alle politiche del personale di Poste Italiane penalizza fortemente la Sicilia”, affermano i parlamentari con un ordine del giorno che chiede al governo regionale di convocare un tavolo tecnico per avviare un confronto sulle prospettive dei lavoratori dell’azienda in Sicilia. Il capogruppo Alessandro Aricò sottolinea: “Nella nostra regione solo 38 degli 800 lavoratori part-time avranno la trasformazione dei contratti in full-time e per giunta non è prevista alcuna stabilizzazione dei numerosi operatori ora a tempo determinato, al contrario di quanto sta accadendo in altre regioni, sopratutto del Nord”.
Nell’ordine del giorno i deputati di Diventerà Bellissima puntano l’indice contro la carenza di personale negli uffici postali siciliani, “testimoniata anche dalle continue difficoltà che si trovano a dover gestire i direttori e gli stessi lavoratori”, e ricordano la recente nascita del comitato spontaneo #FullTimeSubito, che conta già centinaia di adesioni. Da qui l’appello al governo della Regione affinché convochi un tavolo tecnico con i rappresentanti di Poste Italiane, del Ministero dello Sviluppo Economico e della Regione Siciliana “per operare quel necessario riequilibrio nella distribuzione nazionale dei contratti full time e delle stabilizzazioni e garantire servizi di qualità all’utenza siciliana”.
“Preoccupata” anche Anci Sicilia: “Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un preoccupante declino delle Poste Italiane con un notevole calo delle risorse umane in servizio nel territorio siciliano – sottolineano il presidente e il segretario generale Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano -. Questo ha contribuito a creare un quadro desolante non solo per i lavoratori ma anche per i tanti utenti che quotidianamente devono fare i conti con disservizi e lunghe code. Ricordiamo che Poste Italiane è la più grande azienda a partecipazione statale e non possiamo accettare che vengano eliminati servizi importanti per la collettività. Per questi motivi, esprimiamo preoccupazione per l’allarme lanciato dai sindacati di categoria sul deficit di personale e ci auguriamo che il governo regionale trovi soluzioni adeguate”.