CATANIA – Controlli serrati della Digos: un arresto. Martedì il personale della Digos della Questura di Catania, su direttive della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con la collaborazione dei Commissariati di Polizia, della Polfer, della Polizia di Frontiera e della Guardia di Finanza, ha effettuato, in città e provincia, controlli finalizzati alla prevenzione del fenomeno del terrorismo, monitorando luoghi di ritrovo di soggetti extracomunitari, 3 terminal ferroviari, 1 scalo aeroportuale, controllando 16 strutture tra esercizi commerciali, internet point, negozi di generi alimentari e b&b. Sono state nel complesso identificate 793 persone, tratto in arresto 1 cittadino italiano dalla Polizia di Frontiera poiché destinatario di misura cautelare per il reato di associazione a delinquere, deferito all’A.G. in stato di libertà 3 soggetti stranieri a vario titolo, ed avviate procedure di espulsione dal Territorio Nazionale nei confronti di 2 soggetti di nazionalità, rispettivamente, senegalese e marocchina, quest’ultimo con precedenti per rapina e lesioni personali, entrambi non in regola con le norme del soggiorno sul territorio nazionale.
I controlli di polizia in argomento hanno riguardato anche la prevenzione e repressione dei reati in materia di sicurezza e salubrità sui luoghi di lavoro, sfruttamento dei lavoratori e immigrazione clandestina. Particolare rilievo assume il controllo effettuato presso una macelleria in via Grotte Bianche dove, il datore di lavoro, tale K.A. di nazionalità Algerina, è stato indagato in stato di libertà per il reato di sfruttamento dello stato di bisogno di un lavoratore di nazionalità marocchina alle proprie dipendenze. Da attività investigativa, infatti, è emerso che il citato dipendente, a fronte di un contratto part-time, lavorava 10 ore al giorno dietro corrispettivo di circa 3 euro l’ora; il titolare dell’attività è stato altresì indagato per molteplici reati legati alla sicurezza e salubrità all’interno del negozio e, nello specifico, sono state rilevate le seguenti criticità: sporcizia sui luoghi di lavoro, mancanza di spogliatoi e armadietti per il dipendente, assenza di estintori, impianto elettrico non a norma e presenza di cavi elettrici in cattivo stato di manutenzione, mancanza di attestato di formazione del dipendente, mancanza di manutenzione del locale e stato di conservazione dei luoghi con dislivello del pavimento con relativo rischio di inciampo.
A seguire, è stato effettuato un controllo presso un’attività supermercato alimentari e, fatto di rilievo, è stato identificato un lavoratore di nazionalità egiziana privo di permesso di soggiorno. A seguito di ulteriore attività investigativa è emerso che detto dipendente percepiva 2,50 euro l’ora e che detta misera somma era accettata per la condizione di bisogno. Il datore di lavoro, N.I. di origine marocchina, è stato indagato in stato di libertà per i reati di sfruttamento dello stato di bisogno del lavoratore ai sensi dell’art. 603 bis c.p. e reclutamento, impiego di straniero senza permesso di soggiorno ai sensi del testo unico stranieri 286/98 e, per la condotta tenuta durante il controllo, anche per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Anche in questa circostanza, sui luoghi di lavoro sono state rilevate le medesime criticità riscontrate nel precedente esercizio commerciale e, quindi, il titolare è stato indagato per i relativi reati puniti dal decreto 81/2008.