Si chiude con un nulla di fatto la seduta di oggi del comitato dei garanti sulle primarie del centrosinistra. L’organismo chiamato a esprimersi sulla regolarità della consultazione di domenica scorsa ha accolto la richiesta di Davide Faraone di essere ascoltato e ha fissato una nuova riunione per martedì alle 17 proprio per sentire il candidato renziano. L’organismo, composto da Giuseppe Verde, Antonio Scaglione e Giuseppe Di Lello, intanto, ha avviato l’attività istruttoria. Il comitato, chiamato a pronunciarsi su un ricorso presentato dai sostenitori di Rita Borsellino, deve esaminare i verbali dei presidenti di seggio e la rispondenza tra schede e numero dei votanti.
Faraone, intanto, ha annunciato l’intenzione di presentare un memoriale. Un documento in dieci pagine in cui sarebbero state raccolte presunte irregolarità nello svolgimento delle primarie e sul contenuto del quale lo staff del candidato mantiene il massimo riserbo. “Possiamo dire soltanto che provocherà un big bang nel centrosinistra”, dicono dall’entourage di Faraone.
Nell’attesa dell’esito, tutti invitano alla cautela. “L’unico risultato che riconosco è quello delle primarie che si sono svolte domenica scorsa, a cui hanno partecipato 30 mila palermitani, e la cui maggioranza si è espressa in mio favore – dice ad esempio Fabrizio Ferrandelli -. Ribadisco di essere sereno e di attendere con la massima tranquillità le valutazioni del comitato dei Garanti del tavolo delle primarie. Chiunque decida di rompere l’alleanza si assuma la responsabilita’ di avvantaggiare chi ha distrutto Palermo e tradire il proprio popolo”. “I fatti che emergono in questi giorni e il clima in cui si sta affrontando il dibattito sulle primarie – aggiungono i coordinatori siciliano e palermitano di Sel, Erasmo Palazzotto e Sergio Lima, che sostenevano Rita Borsellino – rischiano di delegittimare tutto il centrosinistra e di farci riconsegnare la città alla destra. Serve in questo momento un’assunzione di responsabilità da parte di forze politiche e candidati, che permetta ai garanti di svolgere serenamente il proprio lavoro, al termine del quale sarà indispensabile incontrarsi per tenere unita la coalizione. Per questo, da parte nostra, invitiamo tutti ad abbassare i toni e ad avere rispetto per i 30.000 cittadini che sono andati alle urne, chiedendo in primo luogo l’unità del centrosinistra”.
Più dura, invece, la posizione di Antonello Cracolici, Beppe Lumia e Pino Apprendi. “Pur di tradire le primarie – dicono i tre esponenti del Pd-, Orlando sta tentando di sporcare il risultato e i suoi protagonisti: in maniera quasi disperata, sta cercando di far coincidere il suo declino con quello delle forze che lavorano per il rinnovamento di Palermo. Il Pd non lo seguirà, e ci auguriamo non lo seguano neanche le forze che lavorano per il riscatto della città: siamo già a lavoro per vincere le elezioni, oggi apriamo una nuova stagione per il futuro di Palermo. Ribadiamo grande rispetto per i Garanti che stanno lavorando alla decisione sulle primarie, e al contrario di altri non rivolgiamo loro alcun appello, consapevoli della necessità di lasciarli decidere al di fuori di qualunque pressione”.
LA REPLICA DI IDV
“Vorremmo ricordare agli Onorevoli Cracolici, Lumia e Apprendi che le primarie e i suoi risultati sono state già sporcate tanto da provocare l’intervento della Magistratura, al di là degli esiti dell’indagine in corso, e l’esame del Comitato dei Garanti su innumerevoli anomalie e su aspetti inquietanti, per ottenere il consenso, svelati da decine di denunce di cittadini e rappresentanti di lista, nonchè da servizi giornalistici e televisivi.” E’ quanto dichiarano congiuntamente Fabio Giambrone, Pippo Russo e Fausto Torta, rispettivamente Segretario regionale, Segretario provinciale e Coordinatore cittadino di Palermo di Italia dei Valori. “Vorremmo anche ricordare – aggiungono gli esponenti IdV – che per le stesse ragioni le primarie, ed il loro spirito, sono state già tradite da chi – ben noto ai tre personaggi politici del PD – ha usato comportamenti e messo in campo strumenti che ricordano troppo quelli che abbiamo sempre contestato ai nostri avversari, forse superandoli in spregiudicatezza e poca trasparenza. Se queste sono le basi per costruire il futuro di Palermo ed il riscatto della città – continuano – hanno ragione loro, Cracolici, Apprendi e Lumia, nel criticarci per esserci sempre opposti a qualsiasi patto scellerato, alla Regione quanto a Palermo, con Lombardo e i suoi amici. Non si capisce infatti, dove sta la differenza tra le vergogne di Cammarata e le attuali vergogne”.