CATANIA – Il processo parcheggi si avvicina alla sentenza d’Appello. Tuccio D’Urso, l’ex direttore dell’Ufficio Speciale, ha chiesto “giustizia”, una nuova consulenza disposta dalla Corte ha ribadito l’estraneità ad ogni accusa di tutti gli imputati già assolti in primo grado (IL DOCUMENTO), ma resta, agli atti del processo, la prima perizia datata 10 luglio 2009 dagli ingegneri Bernardo Chiaia e Luigi Maria Perotti (LA PERIZIA). I consulenti dalla Procura della Repubblica di Catania, raccontavano una realtà del tutto diversa rispetto a quella documentata nelle successive due perizie disposte dal Tribunale. In particolare, nella seconda che scagionava gli imprenditori, l’ingegnere Guido Moutier, uno dei consulenti che dovevano valutare l’operato dell’ufficio speciale creato da Berlusconi, -come ha ricostruito nel ricorso in appello il pm Giuseppe Gennaro- era stato candidato con Forza Italia al parlamento europeo e alla presidenza della provincia di Lucca.
Tornando alle origini del processo, ad essere duramente “criticato” era sia l’operato della Commissione di Valutazione Tecnica, che quello dell’ingegnere e responsabile unico del procedimento Tuccio D’Urso.
Nella documentazione, analizzata dai consulenti Chiaia e Perotti, venivano attribuiti alla Commissione diversi errori relativi ai metodi di valutazione dei progetti presentati dalle imprese partecipanti alla gara. Nella ricostruzione della perizia si faceva riferimento ai mancati confronti a coppie tra le ditte che presentarono i progetti, il calcolo automatico degli stessi e altri errori di trascrizione.
Nei quattro parcheggi principali coinvolti in questa intricata vicenda, secondo i consulenti, i veri vincitori del bando dovevano essere altri. A piazza Europa il collegio, a differenza della Commissione, riteneva gli elaborati della “Uniter Consorzio Stabile” più dettagliati e approfonditi, nonostante questo la ditta vincitrice fu la FIN.COS. . Ad essere sovvertito era anche il giudizio in merito agli interventi di riduzione delle sostanze inquinanti, nullo secondo il nucleo di valutazione, idoneo per i consulenti.
Nel parcheggio previsto nella vicina Piazza Asiago, in cui la Commissione nominò vincitrice del bando la “Siciliana Carbolio” secondo i due consulenti della Procura a vincere doveva essere la “C.E.R. Consorzio Emiliano Romagnolo”. Il collegio riteneva “ingiustificabili – si legge nella perizia – i giudizi dei confronti a coppia che assegnavano una differenza netta” tra la proposta della ditta vincitrice e le altre.
Valutazioni ingiustificate, secondo Chiaia e Perotti, anche nel parcheggio Lupo che venne assegnato dalla Commissione di valutazione alla FIN.COS. I due esperti, ritennero infondata la valutazione assegnata alla UNITER riguardo alle modalità di gestione e servizio del parcheggio. Nelle altre gare, la stessa relazione, riceveva punteggi ben più elevati. “Non è chiaro – scrivevano nella perizia – il perché di tale ingerenza”.
Giudizi difformi anche per i parcheggi di piazzale Sanzio e piazza Giovanni Verga. Per il collegio anche in questo caso i vincitori dovevano essere altri. Ad essere contestati nella perizia, “grossolani errori di contestualizzazione”. I due consulenti, riferendosi al parcheggio da realizzare a piazzale Sanzio, facevano emerge altre anomalie sulla condotta dell’ingegnere D’Urso, reo di aver deciso per una duplice esclusione per “gravissime interruzioni alla viabilità, definendo – si legge nella perizia – automaticamente come vincente l’impresa I.CO.B.”.
“Nel rassegnare i propri giudizi tecnici – concludeva la perizia – il Collegio si chiede, lasciando ampio spazio ad una riflessione che non può fondarsi, ad oggi, su prove ed esami tecnici, se non vi fosse da parte della Commissione di valutazione una volontà di spartire in maniera equa le opere pubbliche oggetto di bando”.
L’accusa, sostenuta ai tempi dal pm Francesco Puleio e Giuseppe Gennaro, riteneva sussistere il vantaggio economico per il gruppo Ciancio e Virlinzi, nella possibilità di edificare locali commerciali sulla superficie del parcheggio Europa.
Adesso, a distanza di 4 anni, il Pg Domenico Platania ha chiesto l’assoluzione di tutti gli imputati, confermando la sentenza di primo grado.