CATANIA – Il Tar Catania ha decretato che l’attività procedimentale avviata dall’Azienda Ospedaliera per le “progressioni verticali” era regolare. La questione era stata sollevata dal sindacato della Cisl.
I giudici amministrativi hanno ritenuto improcedibile il ricorso presentato dalla sigla sindacale etnea, dichiarandone, ma in parte, la cessazione della materia del contendere.
Allo stesso tempo ha confermato che “fermi gli elementi definiti dal legislatore, deve ritenersi che l’ente possa introdurre nelle procedure di progressione verticale un colloquio attitudinale, oppure una prova orale o scritta”.
In tal senso, ribadendo il concetto che la finalità dell’istituto delle progressioni verticali è si quella di “valorizzare le professionalità interne alla pubblica amministrazione”, ma è anche vero che ciò deve avvenire “senza rinunciare al rigore che necessariamente deve connotare uno sviluppo di carriera”.
Di qui la conferma sulla legittimità della procedura avviata dall’Azienda Policlinico, che prevedeva l’espletamento di prove colloquio o scritte. “Il Tar ci ha dato ragione – il direttore generale Gaetano Sirna –. Sapevamo sin dal principio della correttezza della nostra azione amministrativa posta in essere, sotto il profilo formale e sostanziale.
In questi mesi abbiamo preferito rimanere in silenzio per garbo istituzionale, proprio perché non dovevamo dimostrare nulla a livello mediatico. Da domani, finalmente, potremmo dare avvio a tutte le procedure. Consentendo la valorizzazione e la crescita professionale che i dipendenti, e le altre organizzazioni sindacali, ci richiedono da diversi anni. E che a causa del ricorso sono state paralizzate, ledendo in tal modo le legittime aspettative di quanti, in possesso dei requisiti, aspiravano ad una progressione di carriera”.