PALERMO – “Un pastrocchio, che rischia di portare a un vero pateracchio con effetti deleteri sul piano economico e sociale”. Pertanto, “si fermi tutto. Si trovi un accordo politico sulla proroga dei commissari. E si vada verso un disegno coerente, organico, funzionale, sulla base del confronto con l’Anci, con l’università, con le forze economiche e sociali”. La Cisl Sicilia boccia il testo di riforma delle province che sarà discusso all’Ars tra qualche ora. “Il superamento degli enti intermedi è già nato male – scrive il sindacato guidato in Sicilia da Maurizio Bernava – dettato più da esigenze d’immagine e clientelari che da attenta visione strategica. Adesso, il pastrocchio rischia di diventare un vero e proprio pateracchio. Che, oltretutto, finisce col moltiplicare gli enti intermedi facendo lievitare inefficienza e costi”. “Né ci sono ormai – sottolinea la Cisl – le condizioni per realizzare un riordino amministrativo che risponda al disegno di efficacia e organicità necessario nel contesto di declino economico-sociale e di crisi di funzionamento della macchina amministrativa”. Per la Cisl, “un lungimirante disegno di riordino dovrebbe realizzare criteri di economicità, efficacia dei servizi e dovrebbe agevolare lo sviluppo locale”. Pertanto, “fermate tutto”, si legge nel documento con cui il sindacato si rivolge a governo e Ars. Per la Cisl, “va subito adottata una norma di proroga dei commissari, in vista di una riforma autentica, che: individui con certezza le aree metropolitane; incentivi l’unione dei comuni per la gestione dei servizi; ridefinisca il rapporto tra Regione ed enti locali in vista di un serio superamento delle province”.
Per la Cisl, “va subito adottata una norma di proroga dei commissari, in vista di una riforma autentica, che: individui con certezza le aree metropolitane; incentivi l’unione dei comuni per la gestione dei servizi; ridefinisca il rapporto tra Regione ed enti locali in vista di un serio superamento delle province”.
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