Province, nuovo testo all'Ars | Tutto da rifare per Gela e altri - Live Sicilia

Province, nuovo testo all’Ars | Tutto da rifare per Gela e altri

Il capogruppo del Pd, Baldo Gucciardi: "La maggioranza è decisa ad andare avanti in tempi brevi". PROVINCE, ECCO IL NUOVO TESTO

la riforma
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PALERMO – E’ approdato in commissione Affari istituzionali dell’Ars il nuovo testo del governo di riforma delle Province, concordato ieri sera nel vertice di maggioranza a Palazzo d’Orleans. Stamani la commissione, presieduta da Antonello Cracolici (Pd), ha adottato il disegno di legge, predisposto dall’assessore alle Autonomie locali che prevede l’istituzione di sei Liberi consorzi e di tre città metropolitane (Palermo, Catania e Messina). “Da questo momento – dice Cracolici – si parte con l’iter della riforma”. Da domani a venerdì la commissione ha messo in calendario una serie di audizioni. Si comincia con l’Anci e le altre associazioni dei comuni, l’Unione delle Province (Urps) e i rettori delle Università siciliane; dopodomani la commissione ascolterà i sindaci dei comuni di Palermo, Catania e Messina e i commissari straordinari delle Province; venerdì sarà il turno dei sindacati. Il termine per gli emendamenti è stato fissato per lunedì prossimo, alle 14. “Martedì entreremo nel merito delle norme”, afferma Cracolici.

“La riforma delle Province è uno dei punti centrali del nostro programma di governo: il nuovo ddl che è stato incardinato in commissione rappresenta un ottima base per far ripartire con forza il cammino di questo testo rispetto al quale sarà importante ricevere il contributo propositivo di tutte le forze politiche presenti all’Ars”, dice Baldo Gucciardi, presidente del gruppo Pd all’Ars. “La maggioranza – prosegue – è decisa ad andare avanti e definire la riforma in tempi brevi. Il lavoro che si sta facendo in commissione in questi giorni è determinante per poter arrivare a discutere in aula un testo il più possibile definito e condiviso”.

Nel nuovo testo le Città metropolitane coincidono con l’area vasta delle Province di Palermo, Catania e Messina e non più con i soli tre comuni come prevede l’attuale normativa. Alla luce di questa modifica, al vaglio della commissione Affari istituzionali dell’Ars come le altre norme del ddl, quei comuni che con referendum avevano optato di aderire a un Consorzio diverso dovranno rifare tutto daccapo. Gela, Niscemi e Piazza Armerina, che avevano aderito al libero Consorzio di Catania anziché alla Città metropolitana di Catania, così come il comune Licodia Eubea, che aveva aderito al libero Consorzio di Ragusa anziché alla Città metropolitana di Catania, potranno esprimere la volontà di rientrare presso l’ente di area vasta di provenienza, con deliberazione del consiglio comunale, che dovrà essere adottato a maggioranza di due terzi dei componenti, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della riforma se fosse approvata dall’aula così come scritta dal governo.


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