PALERMO – Per regolamento un gruppo all’Assemblea regionale siciliana dovrebbe essere costituito da ben cinque deputati. Al momento, però, i mini-gruppi al di sotto di questa soglia sono ben quattro. Ognuno con un capogruppo che prende una retribuzione maggiorata (pari a quella di un presidente di commissione) a spese dell’Assemblea. Una situazione che sarà discussa martedì dal consiglio di presidenza su richiesta dello stesso presidente Giovanni Ardizzone.
L’ultimo gruppo a scendere sotto quota cinque deputati è stato quello del Movimento per le autonomie, che ha perso per strada un altro deputato (transitato a Forza Italia), scendendo a quota quattro. Il regolamento consente una deroga se ci sono eletti in più di due collegi o se il movimento politico sia rappesentato in un gruppo al parlamento nazionale. Gli eletti in più di due collegi ci sono nell’Mpa, e anche nel Cantiere popolare-Grande Sud, che ha quattro deputati. Ha solo tre deputati la Lista Musumeci. Il capogruppo Santi Formica, infatti, è eletto a Messina, Gino Ioppolo a Catania, Nello Musumeci è deputato in quanto miglior perdente tra i candidati presidenti della Regione. Tre deputati anche per il Megafono, due eletti nel listino regionale di Crocetta (Oddo e Malafarina) e uno a Palermo (il capogruppo Di Giacinto). Una possibile soluzione potrebbe essere quella di dare una deroga fino al 31 dicembre per attendere la chiusura dell’esercizio finanziari. Aspettando la mappa dell’Ars dell’anno prossimo. E vista la spiccata tendenza ai cambi di casacca di questa legislatura (un deputato su due ha cambiato partito), nessuno può sapere per quella data quanti e quanto numerosi saranno i gruppi a Sala d’Ercole.
