Rabbia e proteste nel carcere di Caltagirone: detenuti sui tetti

Rabbia e proteste nel carcere di Caltagirone: detenuti sui tetti

La causa è la morte di un compagno di cella
ALLARME CARCERI
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CALTAGIRONE (CATANIA) – La morte per cause naturali di un detenuto ha fatto scoppiare la protesta all’interno della Casa circondariale di Caltagirone. Iniziata questa mattina, è terminata attorno alle due del pomeriggio. A darne notizia è il segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria.

“Alcuni detenuti sarebbero saliti anche sul tetto dell’edificio – ha reso noto stamattina il sindacalista, Gennarino De Fazio -. Per fronteggiare la situazione, sono stati richiamati gli agenti liberi dal servizio e ulteriori rinforzi sono in arrivo da altre sedi della Sicilia”.

Ore 14, la protesta rientra

Poi i disordini sono terminati, ma, secondo quanto reso noto dalla Uilpa, fortunatamente non ci sarebbero stati scontri fisici e “nessuno si sarebbe fatto male”. Il carcere è rimasto per tutta la mattinata presidiato all’esterno anche dalle altre forze dell’ordine.

Quanto avvenuto rappresenta l’emblema di uno status quo al limite della sopportazione, proprio all’indomani della pubblicazione del dossier dell’associazione Antigone sulla condizione nelle carceri. E infatti il segretario della Uilpa rincara la dose.

Una situazione “esplosiva”

“La situazione è esplosiva – aggiunge De Fazio – 59 suicidi fra i detenuti, 6 fra la polizia penitenziaria, 14.500 reclusi in più rispetto ai posti disponibili, checché ne dica il sottosegretario Andrea Ostellari, voragini negli organici del personale, carenze sanitarie, strutturali, infrastrutturali e amministrative”.

“Alla Polizia penitenziaria non si può continuare a chiedere d’imporre il rispetto delle leggi dello Stato – conclude – da quello stesso Stato che continuamente le calpesta e le oltraggia sia nei confronti dei reclusi sia a danno dei suoi stessi servitori”.

L’appello alla premier Meloni

Infine l’appello alla premier Meloni a “battere un colpo”, anche dopo le parole del presidente della Repubblica Mattarella. Il Capo dello Stato ne ha parlato infatti nell’ambito della cosiddetta “cerimonia del Ventaglio” con la stampa parlamentare.

Ha parlato della condizione in cui vivono i detenuti, definendole “angosciose agli occhi di chiunque abbia sensibilità e coscienza. Indecorose per un Paese civile, qual è, e deve essere, l’Italia. Il carcere – ha sottolineato Mattarella – non può essere il luogo in cui si perde ogni speranza, non va trasformato in palestra criminale”.


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