CALTAVUTURO (PALERMO) – La notizia è arrivata a Caltavuturo e a Varese nelle ultime ore. Nel paese del Palermitano in cui Gianluca Di Gioia è nato e nella città in cui ormai viveva da anni, amici e conoscenti tirano un sospiro di sollievo: il ragazzo, rapinato e avvelenato in Laos, è uscito dal coma.
Il 36enne, insegnante d’inglese, ha riaperto gli occhi sul lettino dell’ospedale di Bangkok in cui è ricoverato dalla scorsa settimana. “Il nostro Digio (così lo chiamano gli amici) è di nuovo tra noi”, ha scritto il fratello Salvatore sul gruppo di Facebook in cui è partita negli scorsi giorni una raccolta fondi per riportare il ragazzo in Italia.
L’Ambasciata d’Italia a Bangkok, in stretto raccordo con la Farnesina, sta seguendo sin dall’inizio il caso, lo ha fatto sapere il ministero degli Esteri in una nota. “La nostra rappresentanza, prosegue la Farnesina, si mantiene in contatto con la famiglia del connazionale e si adopera per prestare ai congiunti tutta la necessaria assistenza”. L’aggressione risalirebbe al 27 agosto, Gianluca si trovava da solo in Laos e sarà necessario ancora del tempo per ricostruire con esattezza quanto accaduto. Di certo c’è che il ragazzo ha battuto violentemente la testa e che è stato derubato dei soldi, cellulare e carte di credito, per essere poi soccorso dopo diverse ore. I medici hanno poi accertato anche l’avvelenamento.