PALERMO – Nomine dei primari bloccate nella sanità siciliana. Lo ha deciso il neo assessore regionale Ruggero Razza. Lo ha comunicato con una nota del 29 dicembre scorso ai direttori generali degli ospedali che hanno avviato il reclutamento attraverso nuove graduatorie.
Prima bisognerà attuare il riordino della rete ospedaliera. E qui la faccenda si complica. Il progetto, approvato il 31 marzo 2017, prevedeva un cronoprogramma da ultimare il 31 dicembre 2018. Solo che la fine della legislatura ha impedito il perfezionamento delle modifiche proposte dall’ex assessore Baldo Gucciardi e condivise dalla giunta di Rosario Crocetta a fine settembre.
Il punto è che il progetto, quando sarà ultimato, prevederà la riduzione delle Unità operative complesse (un centinaio quelle che saranno accorpate o eliminate). Inutile, dunque, secondo il neo assessore Razza, attribuire nuovi incarichi, quando non si conosce ancora il quadro complessivo dei posti da ricoprire.
“Se dobbiamo definire entro tre-quattro mesi le unità operative complesse, non è opportuno nominare dei primari senza conoscere il destino di quelle unità. Ci siamo presi tre mesi con una misura transitoria che mi è sembrata opportuna”, spiega a Livesicilia l’assessore Razza.
Da qui lo stop ai concorsi “per il tempo strettamente necessario alla definizione – si legge nel documento – alla definizione del progetto di riordino della rete attraverso le modifiche. ritenute indispensabili, che saranno nel più breve tempo possibile oggetto di valutazione del nuovo governo regionale e di trasmissione alla competente commissione legislativa dell’Ars”.
Concorsi sospesi, dunque, tranne quelli per garantire il livelli di assistenza e che dovranno comunque essere autorizzati dall’assessorato. “E’ chiaro che se serve un primario in un pronto soccorso daremo il nulla osta, i casi di particolare urgenza andranno valutati”, dice l’assessore. “Tutto fermo – spiegano dal sindacato Cimo – come da noi tristemente previsto già in agosto. Sarebbe opportuno che per mettere a posto gli organici, soprattutto nelle aree di emergenza, si attingesse alle vecchie graduatorie. Non si capisce perché taluni commissari bandiscano incarichi temporanei, che vanno deserti, quando potrebbero sfruttare le graduatorie esistenti per assumere a tempo indeterminato come previsto dall’assessorato.”.