Reddito di cittadinanza e affitto in nero: i controlli a Librino

Reddito di cittadinanza e affitto in nero: i controlli a Librino

Tre i sussidi statali percepiti indebitamente da un nucleo familiare.

CATANIA – Nei giorni scorsi, personale del Commissariato di Librino ha effettuato controlli volti a reprimere il dilagante fenomeno delle truffe aggravate in danno dello Stao finalizzate a percepire indebitamente il reddito di cittadinanza.

Nello specifico, un intero nucleo familiare composto dai due genitori e dai due figli di anni 25 e 20. La coppia di coniugi, dopo aver attestato formalmente residenze fittizie, ha dichiarato di essere separata e, comunque, di vivere tutti in luoghi diversi. Così sono riusciti ad ottenere ben 3 dei suindicati sussidi statali. Inoltre, a seguito di attività investigativa, è emerso che due delle case dove gli indagati hanno dichiarato di risiedere (di proprietà, una dei genitori e l’altra della figlia) sono affittate a degli inquilini senza regolare contratto di locazione. Ciò significa che, grazie a una falsa rappresentazione dei fatti, il nucleo familiare ha illecitamente percepito 3 sussidi statali e due affitti in nero.

Non solo, nella casa ove effettivamente abita il nucleo familiare è stato accertato il furto di energia elettrica e, per tale motivo, tutti sono stati indagati in stato di libertà per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di sussidi statali e, solo i due coniugi, anche per furto di energia elettrica.

Per quanto di competenza, sono stati informati gli enti competenti tra i quali la Guardia di Finanza, l’Agenzia delle Entrate, l’Inps e la Polizia locale.

Nella circostanza, mentre gli agenti si trovavano presso una delle residenze fittizie ubicate in zona Villaggio Zia Lisa II, notavano nelle immediate vicinanze una rissa che vedeva coinvolte 10 persone tra cui un minore di anni 13. I poliziotti intervenivano immediatamente e, una volta sedata la rissa, identificavano i partecipanti, tutti parenti tra loro che, pertanto, venivano indagati in stato di libertà ai sensi dell’art. 588 del codice penale (rissa).

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