“La vicenda delle progressioni economiche orizzontali per i dipendenti della Regione si sta rivelando un pasticcio peggiore di quanto potessimo immaginare: chiediamo al Dipartimento della Funzione pubblica di fermarsi e agli altri sindacati, firmatari dell’accordo, di ricorrere nelle sedi opportune perché si rischia il caos”. Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del Siad-Csa-Cisal, unico sindacato a non aver firmato l’accordo sulle Peo.
“Per consentire la progressione del 35% del personale – spiegano Badaglicca e Lo Curto – i dipendenti dovranno rispondere a 30 domande prese da un manuale nel corso di un esame che si terrà on line. Non solo la Regione non è in grado di fornire a migliaia di dipendenti le dotazioni informatiche necessarie allo svolgimento della prova, come la webcam che è indispensabile per l’identificazione dei partecipanti, ma in generale il percorso ipotizzato dalla Funzione pubblica è in contrasto con il contratto collettivo di lavoro, con l’accordo del dicembre 2019 e perfino con il Piano della formazione 2019 della stessa Regione. Insomma, un pasticcio vero e proprio dalle conseguenze imprevedibili e che va evitato: per questo chiediamo alla Funzione pubblica di tornare sui propri passi e all’Ispettorato di vigilare su quanto sta avvenendo”.