PALERMO – È già finito il tempo delle lacrime, per Cateno De Luca. Si riparte dal secondo posto nel corsa presidenziale siciliana. Ma si riparte soprattutto da casa. Da Fiumedinisi. “Con un risultato straordinario che ci vede essere il primo partito in Sicilia, abbiamo una responsabilità in più nei confronti degli oltre 500 mila siciliani che hanno scelto di sostenerci”. Eccolo, De Luca. Lo avevamo lasciato proprio lì, nella sua città natale. Lunedì scorso aveva preso atto della sconfitta convocando i fedelissimi proprio dove tutto era cominciato. Ad alta quota, nella provincia profonda messinese.
Ed è stato proprio da Fiumedinisi che ha annunciato il piano b, quello che l’ex sindaco non avrebbe mai voluto varare. “Il governo ombra”. Ovvero un’opposizione al governo Schifani sì dura, ma orientata alla progettualità. Una formula politica made in Inghilterra che sa tanto di cambio di postura. Perché a questo punto tocca “dimostrare di essere proposta – ha detto dal palco – e non solo protesta come continuano ad etichettarci. Ecco perché siamo pronti a lavorare al fianco del presidente Schifani con il nostro governo ombra”.
Quale siano i confini di quest’apertura – a questo punto – è tutto da scoprire. Innanzitutto cercando di decifrare se di apertura davvero si tratta. Intanto partirà un governo parallelo: una novità per la politica siciliana. ”Sarà composto da uomini e donne libere pronti a una grande sfida – ha detto – esattamente come un’ombra seguiremo l’attività degli assessori in carica, proponendo delibere, disegni di legge, vigilando sul loro operato, pronti a far sentire la nostra voce con alternative concrete”.
I prossimi obiettivi elettorali? Il primo. “Radicare la nostra presenza sul territorio siciliano – dice De Luca – Siamo partiti con un solo deputato all’Ars, e oggi invece possiamo contare su sette rappresentanti di Sicilia Vera”. Il secondo. “Siamo pronti alle prossime scadenze elettorali guardando alle Europee del 2024”.