PALERMO – Torna a salire la tensione tra i lavoratori della Reset. I sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno chiesto all’amministrazione e alla municipalizzata di trasformare “subito tutti i lavoratori a tempo pieno” e di adeguare i contratti “per tutti quegli istituti non allineati alla reale attività svolta dai lavoratori”. Richieste che sindacati e lavoratori ritengono non più procrastinabili riservandosi presto nuove azioni di protesta. Si tratta infatti di impegni che l’amministrazione ha preso in passato senza mai rispettarli.
I sindacati guidati da Monia Caiolo, Mimma Calabrò e Marianna Flauto hanno chiesto “un incontro urgente al fine di poter dare immediatamente seguito all’accordo stipulato con il Comune di Palermo nel novembre 2017 e all’intesa del 2014″ chiarendo che sono stati “disattesi per esclusiva volontà del Comune”. I sindacati hanno spiegato che “dato il perdurare di una situazione di stallo, le scriventi ritengono che non è più possibile mantenere un atteggiamento permeato dal buon senso, considerato che l’equilibrio garantito sino ad oggi non ha sortito alcun risultato. Piuttosto sembrerebbe che l’atteggiamento diligente e di disponibilità dimostrato dai lavoratori sia stato interpretato nella maniera sbagliata, lasciando intuire erroneamente una sorta di celato disinteresse”. Da qui la richiesta di incontro e la minaccia di nuove azioni di protesta dei 1.600 operai.