Rete ospedaliera: 'tagli' e nuovi reparti da Palermo e Catania

Rete ospedaliera: ‘tagli’ e nuovi reparti da Palermo e Catania

Ecco gli scenari e i dati delle principali aziende

PALERMO – Posti letto, vecchi e nuovi reparti, la cartella con lo screening di tutte le aziende sanitarie sta per arrivare sul tavolo della commissione Salute all’Ars. Una tappa obbligata per il parere previsto dalla normativa. “Nessun taglio, in realtà i posti sono aumentati rispetto al mio insediamento, soprattutto in oncologia ed emergenza urgenza”, assicura l’assessora alla Salute, Daniela Faraoni, a LiveSicilia. Ecco gli scenari e i dati delle principali aziende di Palermo e Catania.

Sicilia, la proposta di Rete ospedaliera

Centinaia di pagine, decine e decine di tabelle con, dentro, 13 mila posti letto, 367 in meno rispetto al passato ma secondo Faraoni non si tratta di veri “tagli”, “è diminuita la nostra popolazione – spiega l’assessora – il 96% sono posti già non attivi che non abbiamo mai utilizzato e il 4% sono posti attivi ma sottoutilizzati.

E ancora: “Dei 2500 posti non in attività a febbraio, oggi ne abbiamo attivati tra acuti e post acuti 308. E ciò che abbiamo adeguato al numero degli abitanti, è stato sottratto prevalentemente tra i posti letto non ancora attivi”.

L’assessora sottolinea anche la creazione di “208 posti letto di oncologia, 63 di ortopedia e traumatologia, 110 posti letto medicina e chirurgia di urgenza, 50 di pneumologia, 40 di malattie infettive”.
“E poi abbiamo incrementato neurologia – aggiunge ancora Faraoni – perché abbiamo previsto nuove stroke unit, posti letto in chirurgia plastica, chirurgia vascolare, chirurgia toracica e neurochirurgia con una attenzione sia alla domanda sanitaria che non trova accoglienza, sia alle necessità formative delle università siciliane, perché non vorremmo perdere altre scuole di specializzazione”.

La rete ospedaliera di Palermo, i dati

Non è semplice cogliere le differenze sostanziali, tra passato e presente, analizzando le tabelle. L’Asp di Palermo, per esempio, una delle più grandi d’Italia, perde 30 posti letto passando da 723 (la Rete prevista nel 2019) a 693. Dieci riguardano gli ‘acuti’, 20 i post-acuti. Al Civico di Palermo previsti 5 posti letto in meno, quattro dei quali riguardano i lungodegenti. Nell’ospedale Corleone si passa da 73 a 66 posti, due in meno in ginecologia, altrettanti in neonatologia. Minima la riduzione al Petralia, 2 posti di cardiologia. Nell’ospedale di Termini Imerese 14 posti in meno, 4 in pediatria per esempio, 2 in ginecologia in meno. Ingressia – Villa delle Ginestre, 6 posti in meno, ma cresce l’ortopedia: tagli nel reparto di geriatria, ma seconfo Faraoni si tratta di rimodulazione: “Il reparto di geriatria, che è una delle eccellenze, non perde posti in realtà perché abbiamo sperimentato l’ortogeriatria con successi incredibili dal punto di vista della qualità e della sopravvivenza degli anziani alle fratture”.

Lieve crescita, 4 posti, la neuro-riabilitazione di Villa delle Ginestre.

Villa Sofia-Cervello, 51 posti in meno rispetto al 2019, il totale passa da 724 a 673. Sedici posti in meno di terapia intensiva, ma cresce pneumologia (da 37 a 51 posti), 10 posti in più in oncoematologia e cresce notevolmente la medicina generale.

Cresce il Policlinico di Palermo, 19 posti in più, raddoppia la chirurgia vascolare (da 10 a 20), la stroke, con 3 posti in più e il reparto di malattie infettive. Lieve rimodulazione al Civico, (da 829 a 822 posti). Potenziato il reparto di malattie infettive, tagli nella Pediatria (da 64 a 49)

Catania, cosa cambia

Asp di Catania, un taglio di 22 posti letto (da 810 a 788), ospedale di Acireale, lieve taglio di 5 posti letto, aumentano le lungodegenze (10 posti), il taglio principale riguarda il reparto di psichiatria. Giarre, nel nosocomio 4 posti in più, spuntano i 15 di psichiatria che mancano ad Acireale. Biancavilla, siamo in un ospedale di cerniera tra Paternò e gli altri comuni dell’hinterland, totale invariato del presidio.

Il ‘caso Paternò’ e gli altri ospedali

Ospedale di Paternò, confermata la crescita di 23 posti letto, potenziati i reparti di oncologia, gastroenterologia, psichiatria, gli acuti passano da 28 (2019) a 51. Si mantiene quindi il trend delle precedenti bozze, che aveva scatenato polemiche sulla città del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, accuse respinte dall’assessore Faraoni. Confermati i tagli all’ospedale di Bronte, la città del ‘senatore contadino’ Pino Firrarello, che passa da 82 a 65 posti letto: non ci sono gli 8 posti di ginecologia, i 4 di ortopedia e quelli di psichiatria. Crescono i posti per la riabilitazione funzionale (20 in più).

A Caltagirone l’ospedale perde 25 posti letto, 19 tra i post-acuti. Una limatura di 2 posti all’ospedale di Militello, dove viene potenziata la riabilitazione.

Tra le grandi aziende catanesi, 29 posti in meno al Cannizzaro, molti dei quali riguardano la chirurgia plastica – microchirurgia. Al Policlinico 19 posti in meno.

Faraoni: “Eliminati solo posti non utilizzati”

“In alcuni casi – commenta l’assessora – abbiamo eliminato dei posti perché non utilizzati secondo l’indice occupazionale dei posti letto, in altri invece abbiamo ritenuto che anche per le offerte esistenti nel territorio, l’offerta andasse aumentata”. Faraoni non ha dubbi: “Abbiamo considerato un insieme di elementi. Su tutto ciò che è attivo ed è stato utilizzato generando una copertura di posti letto oltre il 100 % di quelli assegnati, abbiamo aumentato il numero”.

L’assessore sottolinea il ruolo degli ospedali di prossimità che, “alla luce delle nuove articolazioni, case e ospedali di comunità, saranno un punto di riferimento”.

L’opposizione attacca

Ma l’opposizione è sul piede di guerra. “Hanno voluto fare in fretta – ha commentato il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca – poi hanno rallentato, poi hanno ripreso a correre. Tanto rumore per nulla, alla fine la montagna ha partorito un topolino. I nodi sono tanti e verranno tutti al pettine, perché, purtroppo. la rete ospedaliera appena approvata dalla giunta è il trionfo dell’improvvisazione, un altro disastro in perfetto stile Schifani che sa dimostrarsi efficiente ed efficace solo per distribuire poltrone ai suoi sodali per tenere a galla una maggioranza che fa acqua da tutte le parti”

Intanto l’iter della Rete prosegue, dopo il passaggio in Commissione Salute, la bozza tornerà in giunta per l’approvazione definitiva, prima di essere trasmessa al ministero della Salute per il via libera finale.

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