GIARRE – Si è concluso oggi nel migliore modo possibile il lungo contenzioso aperto nel 2010 tra i comuni di Giarre e Riposto per le spese di assistenza del giovane disabile Gaetano Lo Turco. Questa mattina infatti il sindaco di Giarre Teresa Sodano ha annunciato a sorpresa il ritiro del ricorso in cassazione contro la sentenza del Cga, che aveva condannato il comune ionico al pagamento delle spese. “Una decisione presa nell’interesse del ragazzo”, così ha detto il primo cittadino poche ore fa.
Se fosse una favola quello di oggi sarebbe il lieto fine perfetto, come il bacio del principe azzurro alla damigella di turno. Ma di fiabesco nella vicenda che ha coinvolto la famiglia Lo Turco c’è davvero poco. Il caso aveva creato grande amarezza nei genitori del ragazzo che si erano visti costretti, per vedere riconosciuti i diritti del figlio allora minorenne, a rivolgersi al Tar e poi al Cga. Un’amarezza presto trasformatasi in indignazione alla notizia che la giunta Sodano aveva deliberato l’impugnazione della sentenza di secondo grado.
Sul caso si è espresso anche l’avvocato Maria Casablanca, tre anni fa difensore civico del Comune di Riposto, dove risiede la famiglia Lo Turco, che all’epoca aveva seguito l’intera vicenda. Attraverso una nota l’avvocato spiega i motivi che hanno generato profonda sfiducia nelle istituzioni da parte dei coniugi Lo Turco. “Se è vero – dice Maria Casablanca – che oggi Gaetano Lo Turco può beneficiare dell’assistenza igienico-sanitaria dovutagli, è altrettanto vero che questo risultato è stato ottenuto con grandi sacrifici dei genitori e nella più assoluta indifferenza delle istituzioni le quali per mesi, nonostante le ripetute richieste dei Lo Turco, hanno rimandato il problema, ora promettendo, ora negando e sempre scaricandosi reciprocamente gli obblighi dell’assistenza per il minore”.
“L’inerzia dei due Enti”, così definisce l’atteggiamento di Giarre e Riposto l’ex difensore civico, sarebbe dimostrata dall’incapacità di trovare un accordo per permettere a Gaetano Lo Turco, affetto da grave disabilità, quantomeno un’assistenza temporanea. E invece no. “I Sig.ri Lo Turco hanno dovuto sostenere per ben due mesi – prosegue l’avvocato Casablanca – il costo dell’assistenza necessaria per il figlio. Per i successivi mesi, in mancanza di fondi, sono stati costretti prima a non mandare a scuola il ragazzo e infine ad avviare un procedimento giudiziario e a sostenerne i relativi costi (ancora oggi non rimborsati). I coniugi Lo Turco – conclude Maria Casablanca – sono riusciti ad ottenere l’assistenza necessaria per il figlio solo grazie alla loro solitaria, incessante e ostinata battaglia e non alla solerzia, collaborazione e solidarietà delle Autorità competenti”. Parole dure ed inequivocabili.
Oggi però si conclude il calvario. “Siamo soddisfatti – dicono i genitori di Gaetano – ma non possiamo dimenticare questi tre anni di sofferenza. Se non avessimo avuto la forza e la possibilità economica di intraprendere questa battaglia nell’interesse di nostro figlio non sappiamo che fine avrebbe fatto”. Un atteso epilogo giunto in “zona cesarini” o, ad essere più maliziosi, in scadenza elettorale.