Ricky Portera a Villa Filippina| in ricordo di Lucio

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03 Luglio 2013, 13:28

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Ciao Lucio, sappiamo che sei qui con noi. Magari con quel sorriso sghembo che ti contraddistingueva”: ha preso il via tra note, emozione e ricordi il tributo al cantautore scomparso lo scorso anno per un improvviso attacco di cuore. A rendere omaggio all’autore di “Piazza Grande” nella splendida cornice di Villa Filippina è stato Ricky Portera, chitarrista e amico di Dalla che, accompagnato dal gruppo palermitano dei Kalvi, ha cercato di ripercorrere il genio, la storia e i successi dell’artista bolognese.

Voglio solamente ricordarlo a modo mio. Lucio ha lasciato un buco enorme nella mia vita e lo spettacolo di questa sera è un modo per poter essere ancora con lui – dichiara -. Non c’è arroganza, impertinenza, presunzione. C’è solamente amore per quello che era lui e per quello che abbiamo costruito insieme nel corso degli anni”.

Lucio è, non era” ha ripetuto più di una volta Portera sul palco, tra una pausa e l’altra. Messinese di nascita, emiliano d’adozione, il musicista è tornato dunque a calcare il territorio siciliano per una sera. “E’ meraviglioso vedere che Palermo risponde in questo modo, questa è una testimonianza dell’amore che Lucio ha saputo trasmettere con i suoi testi e con la sua voce – esordisce, accolto da un applauso fragoroso – Non conoscevo questa splendida villa e trovarmi ad omaggiare un grande uomo in questa atmosfera quasi fatata mi rende orgoglioso e fiero di aver scelto Palermo come luogo della memoria”.

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Ad inaugurare il tributo a Dalla sono state le note di “Washington“. Pulsazioni e avventura che hanno mandato in visibilio i più appassionati. Ma se la musica riesce a far uscire il lato più spavaldo di Portera, le parole stentano a venir fuori quando si torna a parlare del cantautore bolognese: “Il nostro legame è nato casualmente, mi trovavo in un periodo tutt’altro che roseo dal punto di vista economico così un’amico mi disse che Lucio Dalla cercava un chitarrista. Mi proposi pur non conoscendolo – racconta Portera con grande commozione -. E’ nata subito un’intesa catartica tra noi e, da allora, sono passati ben trentatré anni. Anni di emozioni, grandi soddisfazioni e spensierata pazzia”.

Non manca, infine, un sentito ringraziamento nei confronti di Dalla di cui Portera ricorda soprattutto le grandi sfuriate: “Il ricordo più bello di Lucio sono i nostri battibecchi, liti storiche e agguerrite perché io ero un po’ un ribelle. Lo sono sempre stato e lo sono ancora e lui mi amava e mi odiava per questo – ricorda -. Le sue parole le ricordo ancora e gli devo molto. Seguirlo, osservarlo, vedere il modo in cui si rapportava con la gente è stato un enorme lezione per me. Lucio ha contribuito alla mia crescita artistica ma soprattutto, tengo a precisarlo, personale. Mi ha fatto conoscere i miei limiti”.

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03 Luglio 2013, 13:28

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