CATANIA – Diversi vizi di notifica per alcuni dei 26 imputati ha fatto slittare al prossimo 13 giugno l’udienza preliminare davanti al Gup Pietro Antonio Currò il processo scaturito dalla maxi inchiesta Piramidi sul traffico illecito di rifiuti che avrebbe al centro la Cisma Ambiente di Melilli. Società che i pm Andrea Bonomo, Raffaella Vinciguerra e Giuseppe Sturiale hanno citato come responsabili civili.
Sono trascorsi solo tre mesi della maxi operazione condotto da Guardia di Finanza, Carabinieri e Noe che accendeva i riflettori su un presunto sistema illecito gestito dagli imprenditori (padre e figlio) Antonino e Carmelo Paratore. I due signori dei rifiuti (così battezzati dalla stampa) sarebbero riusciti a bypassare i limiti imposti dalle normative grazie ai “favori” di funzionari pubblici e avrebbero portato in provincia di Siracusa “il polverino dell’Ilva”. I consulenti nominati dalla Procura hanno rastrellato al microscopio progetti, autorizzazioni, perizie. Per l’accusa sono emerse evidenti violazioni di legge che avrebbero portato anche pesanti conseguenze all’ambiente e alla salute pubblica. In mezzo “mazzette” e corruzione che arrivano ai piani alti della politica e della cosa pubblica. Sui Paratore incombe anche l’ombra della mafia e in particolare del boss santapaoliano Maurizio Zuccaro, detenuto da diverso tempo, e del figlio Rosario indagato a piede libero. Per la Procura il Lido Le Piramidi sarebbe in realtà della famiglia Zuccaro e Paratore sarebbe un prestanome. Nei faldoni dell’inchiesta sono finiti i verbali di diversi pentiti.
I NOMI DEGLI IMPUTATI. Gli imprenditori Antonino e Carmelo Paratore, il boss Maurizio Zuccaro e il figlio Rosario Zuccaro, Marco Ruscica, presidente del Cda della Cisma fino al 2012 e direttore tecnico della Cisma; Salvatore d’Amico, amministratore unico della Paradivi Srl; Agata Distefano, dipendente e poi consigliere della Cisma dal 16 maggio del 2012. Paolo Plescia, direttore tecnico dell’impianto di contrada Bagali, ricercatore del Cnr di Roma, Maurizio Cottone, responsabile dello stoccaggio della Cisma Ambiente, Antonio Parlato, responsabile dell’impianto di trattamento dei rifìiuti di Melilli, Antonio Di Vincenzo, responsabile operativo della discarica, gli imprenditori Giuseppe e Giovanni Amara, Gianfranco Cannova, Rup del procedimento di AIA della CISMA e funzionario dell’Unità operativa rifiuti, Natale Zuccarello, dirigente del Servizio VIA-Unità operativa rifiuti dal 2 febbraio 2009 al primo febbraio 2013, Giuseppe Latteo nella qualità di Dirigente Responsabile dell’Unità Operativa Rifiuti della Regione fino al 31 dicembre 2015, Mauro Verace, nominato Commissario dal TAR Catania e Dirigente Generale Servizio VIA-Unità operativa rifiuti dal 1 luglio 2015 al 30 giugno 2016, Salvatore Salafia, direttore tecnico del Comune di Melilli, Vincenzo Naso, nominato Ctu dalla Procura di Siracusa come Sergio Faldetta e Mauro Verace, Mario Corradino, quale funzionario in servizio nell’Assessorato Infrastrutture e Mobilità della Regione Sicilia. Salvatore e Carmelo Grillo sono imputati per concorso in usura. Salvatore Grillo è indagato anche per estorsione come Giuseppe Verderame, Simone Giuseppe Piazza e Luigi Gambino.