CATANIA – Un’ordinanza che, di fatto, risponde anche all’appello del sindaco Pogliese. L’ha emanata lo scorso 10 agosto il presidente della Regione, Nello Musumeci, in seguito alle richieste avanzate da parte degli amministratori, in particolare quelli neo eletti, di maggior tempo per arrivare alle percentuali di raccolta differenziata imposte dalla Regione. Difficile, infatti, per comuni come quello di Catania, fermo a meno del dieci per cento di raccolta differenziata, poter raggiungere le soglie imposte dal governo regionale che, nella precedente ordinanza, imponeva il raggiungimento del 30 per cento entro il 31 luglio, pena il commissariamento.
Un’ipotesi, questa, alla quale si era subito opposta l’amministrazione comunale etnea e il primo cittadino Pogliese in primis che, con una lettera indirizzata proprio a Nello Musumeci, evidenziava come la città di Catania, unica nell’area della Città Metropolitana lontanissima dalle percentuali imposte, e come il Comune necessitasse di più tempo per cambiare rotta. Argomenti che, evidentemente, hanno convinto il governo regionale a concedere altro tempo per consentire, in particolare alle Città metropolitane che da sole incidono profondamente sulle basse percentuali di raccolte dell’Isola – che invece, come afferma lo stesso Musumeci, sono cresciute in quasi tutti i Comuni.
“Le percentuali più basse di RD – si legge nel documento – si riscontrano nelle quattro grandi città dell’isola, Palermo Catania Messina e Siracusa, che sommano circa il 25% della popolazione al 30% dei rifiuti prodotti nell’isola e si attestano al 10- 11%. Tali bassi valori derivano dalle modalità di raccolta ancora ferma il tipo stradale o cassonetto differenziato e non, mentre solo circa il 50% dei comuni procede con un sistema di raccolta di tipo domiciliare o comunque più idoneo”. E ancora: “Si iniziano a registrare territorio ove la raccolta differenziata è in crescita e nei quali i comuni hanno provveduto a modificare il sistema di raccolta nel senso auspicato, ovvero di intercettamento del rifiuto valorizzabile a diversi fini rispetto al rifiuto indifferenziato”.
Per consentire alle amministrazioni “ritardatarie” di predisporre gli atti per invertire la rotta, ma anche per permettere la realizzazione di impianti di raccolta nel territorio regionale, dunque, il governo regionale ha concesso 90 giorni, circa tre mesi. Entro il 28 agosto, però, le amministrazioni dovranno predisporre una relazione dettagliata e un cronoprogramma con le iniziative messe in campo per raggiungere la soglia del 30%.
Catania, intanto, ha dato il via al cosiddetto appalto ponte, che consentirà di sperimentare nuove formule di raccolta in vista dell’affidamento dell’appalto settennale. La gara di 130 giorni, che ha vinto la Dusty srl, prevede infatti il servizio su tutto il territorio comunale, compreso dunque la porzione di territorio precedentemente servita dal Comune e all’interno della quale è stato avviato il sistema di raccolta porta a porta, ma anche quella nella quale si sono registrate maggiori problematiche. “Dal primo settembre -ha detto il sindaco Pogliese – si potrà finalmente voltare pagina aumentando i livelli di raccolta differenziata e avere un servizio degno di una città civile, obiettivo che ci impegniamo a raggiungere”.