Da Messina a San Vito, caos rifiuti | Turisti in giro tra l'immondizia - Live Sicilia

Da Messina a San Vito, caos rifiuti | Turisti in giro tra l’immondizia

Rifiuti lungo la strada che costeggia l'A29, nella zona di Carini (Foto Cataldo)

Località turistiche sommerse dalla spazzatura. Foto Cataldo VIDEO FOTO

PALERMO – “Presto dovrò chiedere agli albergatori di chiudere le loro strutture”. Pancrazio Lo Turco alza le braccia: “Così non possiamo andare avanti”, urla il sindaco di Giardini Naxos, località ad altissima densità turistica, a due passi da Taormina. “Tra poco saremo sommersi dai rifiuti”, insiste. E punta il dito contro l’ordinanza del presidente della Regione Crocetta che ha fissato in 18 tonnellate giornaliere circa, la quantità massima conferibile nella discarica di Lentini. “Il governo regionale – insiste Lo Turco – ha fissato quel limite basandosi sui numeri di maggio e giugno. Ma proprio nei mesi di luglio e agosto noi passiamo da una popolazione di diecimila a una di cinquanta mila persone. E ciò si traduce in un aumento di rifiuti che in questi mesi superano le 40 tonnellate al giorno”. Morale della favola: “Noi non possiamo portare in discarica oltre 20 tonnellate al giorno. Il governo mi dica dove devo mettere questa immondizia”. Una protesta, quella del sindaco di Giardini, che ha coinvolto anche Alessandro Caosta, sindaco di Letojanni, altra cittadina meta di turisti in cerca di una sistemazione nella parte orientale dell’Isola.

Marsala, emergenza nonostante la differenziata

Ma ti sposti dall’altra parte della Sicilia e la situazione non cambia. Persino in una cittadina come Marsala “dove – precisa il sindaco Alberto Di Girolamo – raggiungiamo livelli di raccolta differenziata superiori al 45 per cento. Di gran lunga, quindi, migliori degli altri Comuni”. Ma anche nel Trapanese, l’ordinanza di Crocetta sta mettendo in grossa difficoltà i sindaci: “Proprio grazie ai buoni livelli di raccolta differenziata – spiega Di Girolamo – nei giorni scorsi siamo riusciti a tenere pulita la città. Ma adesso i problemi iniziano a intravedersi. La Regione ci ha detto che non possiamo conferire in discarica più di 54 tonnellate. Ma in questo periodo ne produciamo più di 75”. E così, cambia la costa, ma non il problema: altre venti tonnellate al giorno che rischiano di restare per strada.

Mezzo milione di tonnellate sulle strade di Carini

E del resto, la situazione è già terribile altrove. Nel territorio di Carini, ad esempio, meta di villegianti, dove “al momento i rifiuti per strada – spiega il sindaco Giovì Monteleone – sono di poco superiori alle 500 tonnellate”. Mezzo milione di tonnellate di immondizia sparso lungo le vie della zona, come dimostrano le foto, accumulato a causa dei ritardi nella riapertura delle discariche il primo di luglio. Adesso il nuovo dietro-front: i rifiuti vanno portati a Castellana Sicula. Uno spettacolo indecente, raccontano i residenti di Carini e Villagrazia, del quale ieri lo stesso presidente della Regione ha potuto prendere atto, in seguito a un sopralluogo compiuto insieme al primo cittadino. “Noi – dice Monteleone – stiamo provando a fare il possibile. L’ordinanza concede ai sindaci alcuni poteri che stiamo attivando: nel caso del mio Comune stiamo mettendo in funzione, tra le altre cose, la vigilanza notturna e la videosorveglianza, anche per riuscire a sanzionare chi deposita rifiuti pericolosi. Ma lancio un appello alle forze dell’ordine: ci diano una mano”.

Federalberghi: “Siamo preoccupati”

Ma adesso, il rischio enorme per la Sicilia è quella di un danno all’immagine fortissimo. Che potrebbe avere effetti negativi sul turismo. “Certamente – ammette il presidente di Federalberghi Sicilia, Nico Torrisi – è partito un tam tam che non fa bene al turismo siciliano. Sappiamo di turisti che fotografano i cumuli di rifiuti e fanno viaggiare le immagini in rete. Le temperature di questi giorni – prosegue Torrisi – poi non aiutano: in alcune zone l’odore è terribile. Credo si sia giunti davvero al punto di non ritorno: al di là delle beghe politiche, che non ci interessano, il problema va risolto una volta e per tutte”.

Anche perché le immagini e i racconti sono davvero deprimenti. Come quello di Fabrizio, un turista che soggiorna a San Vito Lo Capo, la cittadina del Cous cous fest, delle meravigliose spiagge, ma anche, in questi giorni, dei rifiuti che in qualche caso costeggiano le vie per centinaia di metri, come descritto dalle immagini. “Arriviamo dalla provincia di Trento – racconta il turista – e vedere queste immagini è davvero imbarazzante. Sono cose che non riusicamo a concepire, ma che io ormai vedo da tanti anni, visto che, nonostante tutto, amo tornare spesso in Sicilia. Tra un po’ però – aggiunge – la mia vacanza terminerà e io tornerò dalle mie parti. Mi dispiace molto per chi resta, qui tra l’immondizia”.

Caos da Racalmuto a Messina

E l’emergenza, dovuta anche agli ormai storici ritardi nella raccolta differenziata nei Comuni siciliani, sembra non risparmiare davvero nessuna zona di Sicilia. A Racalmuto, la città di Leonardo Sciascia, il sindaco Calogero Zicari ha chiesto ai cittadini di tenere in casa “la parte secca” (carta, cartone, vetro, plastica). A Messina la giunta di Accorinti punta il dito contro l’ordinanza che non consentirà di portare in discarica oltre 20 tonnellate al giorno. In zona, stesso problema per altre città meta di turisti come Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo.

La spazzatura tra le perle del barocco

Grave anche la situazione nell’altro versante. Nel Siracusano, insomma, i rifiuti rischiano di lambire le bellezze del barocco siciliano. “L’ordinanza del governo regionale – la denuncia del sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo – non fa alcuna distinzione per le località turistiche, che in questi giorni ovviamente si popolano. Anche al nostro Comune è stato imposto un limite per il conferimento in discarica inferiore di 20 tonnellate rispetto a quelle realmente prodotte. Abbiamo fatto salti mortali finora – insiste il sindaco – ma adesso le periferie stanno scoppiando”. E con queste, ecco l’immondizia che spunta tra le strade della meravigliosa Ortigia e tra quelle di Noto, capitale del barocco siciliano. Forte, oggi, anche la protesta del sindaco Corrado Bonfanti. Perché il rischio adesso è proprio quello: che in rete e nei racconti dei turisti non viaggino più le bellezze siciliane, ma le immagini dei rifiuti per le strade.


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