Riforme e riorganizzazione: | la sfida del Rettore Basile - Live Sicilia

Riforme e riorganizzazione: | la sfida del Rettore Basile

Dalla ristrutturazione interna, al rapporto con gli studenti fino ai fondi per la Ricerca. Ecco da dove riparte l'Università catanese.

L'intervista
di
3 min di lettura

CATANIA. Poco più di un mese fa l’elezione plebiscitaria a Rettore. Dallo scorso 1 febbraio per il professor Francesco Basile è subito scattato un tour de force che tutto è stato meno che una passeggiate di salute. L’obiettivo resta quello di sanare un apparato d’Ateneo dilaniato da conflitti interni ed esigenze impellenti di riorganizzazione.

Rettore, che cosa è cambiato nella sua vita dopo l’elezione di un mese fa?
“Nella mia vita personale è cambiato moltissimo. Il peso delle responsabilità si sente: c’è tanto lavoro da fare e, dunque, la quantità di ore lavorative è aumentata”.

Insomma, immagino fosse un po’ quello che si aspettava.
“Essere Rettore significa conoscere con accuratezza tutte le problematiche. Non può sfuggirti niente”.

Quali sono state le prime criticità da affrontare?
“C’è l’organizzazione amministrativa interna che mi è sembrata, e mi sembra, macchinosa. Ho già affrontato la questione con il direttore generale e i dirigenti per una nuova strutturazione. Ma non c’è solo questo”.

Cos’altro?
“Mi sto occupando del Bilancio. Noi siamo in una fase di Bilancio provvisorio fino al 30 marzo ed entro quella data dobbiamo espletare il Preventivo. E’ un Bilancio sul quale stiamo affrontando la questione legata al pagamento delle tasse: da quest’anno, infatti, per disposizione nazionale cambia qualcosa. Ovvero, il riconoscimento della fascia reddituale dello studente: gli studenti sono preoccupati dalla possibilità di dover pagare di più. In realtà, io mi sto preoccupando di non far pagare di più: ma dobbiamo anche evitare di far entrare meno soldi in Bilancio”.

Mi sembra che vi sia da risistemare anche l’elezione di tutti gli Organi.
“Sì. C’è il Collegio dei Revisori dei Conti per il quale ho già deliberato la nomina del presidente Filippo Izzo magistrato contabile dell’Emilia Romagna; il nuovo Consiglio d’amministrazione per il quale ho già espletato tutte le procedure per la deliberazione; vi sarà anche la nomina del Nucleo di Valutazione così come ho già riunito il Senato Accademico”.

Che sensazioni ha su quella che sarà la “nuova macchina” dell’Ateneo?
“In questo momento sto costruendo una squadra che possa lavorare al meglio in questo lungo periodo che mi aspetta”.

Che idea si è fatto sul tipo di interventi che dovrà perseguire?
“Credo che ci vogliano decisioni forti. Certamente, ci vuole anche parecchia determinazione per mettere in campo delle scelte che è necessario fare. Però, a mio avviso, la situazione è buona. E, poi, sto trovando parecchio supporto dalle associazioni studentesche: mi hanno dato ancora più entusiasmo”.

Qual è un punto di debolezza, al momento?
“Il reperimento Fondi per la Ricerca: siamo indietro ma stiamo rimediando. Così come la linea esterna: voglio portare avanti quello che avevo scritto nel programma ed è doveroso condurre esperienza che portino al mondo del lavoro”.

L’obiettivo più grande del Rettore Basile, qual è?
“Il mio desiderio più grande è quello di riuscire ad avere uno strettissimo contatto con Bruxelles: e, quindi, con l’Europa. Vorrei aprire un ufficio lì perchè sarebbe un’occasione importantissima per i nostri giovani. Di certo, vorrei in tutti i modi comunicare bene all’esterno tutto quello che viene portato avanti nel nostro Ateneo”.

I tempi delle carte bollate della passata esperienza “rettoriale” sono già alle spalle?
“Parecchio di quello che è accaduto, è accaduto all’interno dell’amministrazione ed è per questo che dico che vada riformata. Io ho chiesto a tutta la parte dirigenziale dell’Ateneo di non creare conflitti interni e di parlarsi tra loro prima di scrivere qualsiasi cosa.
 Ritengo che parecchie cose si siano smussate. Adesso occorre lavorare assieme: non posso certo assicurare che non vi saranno incomprensioni”.

Sempre più convinto della Sua scelta?
“Devo dire che sono in una farse di crescita d’entusiasmo. Per me la convinzione è aumentata: un po’ meno nei miei figli che mi vedono molto poco. Ma anche loro hanno capito l’importanza di questa scelta perchè ne vale anche del futuro delle loro generazioni”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI