Luca Rigoni ha appeso gli scarpini al chiodo. Dopo 303 presenze nel massimo campionato italiano, condite da 30 gol e 12 assist, per il calciatore veneto è arrivato il momento di cambiare vita. Reggina, ChievoVerona, Genoa e Parma sono alcune delle maglie indossate dall’ormai ex centrocampista originario di Schio, che ha iniziato e concluso la sua carriera calcistica con addosso i colori del Vicenza.
“Lasciare il calcio giocato è stata una decisione sofferta – dice Rigoni ai microfoni di LiveSicilia -, però credo sia stato il momento giusto. Era da qualche settimana che ci pensavo e purtroppo non potevo dare il mio apporto come ho sempre fatto, da protagonista e in prima linea, quindi ho deciso di anticipare la mia scelta da maggio a gennaio. Adesso nella mia testa voglio fare l’allenatore. Grazie anche alla società del Vicenza, con la quale ho l’accordo di due anni, mi occuperò di allenare il settore giovanile. Penso che il mio sia un bilancio più che positivo. Guardando anche i numeri, tra 300 presenze in Serie A e circa 170 in Serie B, credo di aver fatto una carriera che tutti sognano”.
IN MAGLIA ROSANERO
Tra le sue esperienze calcistiche si annovera anche una parentesi con il club rosanero. Nel 2014, infatti, il Palermo preleva Rigoni dal ChievoVerona e proprio nel capoluogo siciliano, per il 37enne veneto, avviene la consacrazione calcistica. Trentuno presenze e ben nove gol in Serie A è il bottino del centrocampista ex rosa nel primo anno in Sicilia. Una stagione speciale e irripetibile per lui, soprattutto dal punto di vista realizzativo. Alcune discrepanze con il presidente Zamparini porteranno il calciatore a trasferirsi a Genova, sponda Grifone, nella sessione invernale del 2016, sancendo così l’addio tra Rigoni e il Palermo. I suoi ricordi nel capoluogo siciliano, però, sono limpidi e ancora oggi riportati con piacere.
“Credo sia stata l’annata dove ho reso di più sotto l’aspetto realizzativo. Ho segnato nove gol, era un contesto ideale per le mie caratteristiche e avevo grande fiducia dal mio padre calcistico, cioè Beppe Iachini. Tutti questi presupposti hanno permesso di creare una stagione fantastica. Con quella squadra avevamo un gruppo fantastico, il Palermo veniva dalla vittoria nel campionato di Serie B e c’era molto entusiasmo. Insieme a me è arrivata anche gente d’esperienza e giocatori validi, che conoscevano già la Serie A. Quindi oltre i giovani di prospettiva come Dybala, Vazquez e Belotti c’erano anche Maresca o Sorrentino per esempio. E’ stato un mix ideale per fare una grande squadra”.
MONDELLO E ZAMPARINI
“Ho vissuto due anni a Mondello quasi, credo di essere stato divinamente – spiega Rigoni -. Anche con la mia famiglia siamo stati davvero bene. Con il mondo rosanero e con tutti i palermitani ho avuto un bel rapporto, di stima reciproca. Siamo stati davvero bene a Palermo, è stato bellissimo”.
“Come tutti sappiamo, il presidente Zamparini era una persona molto istintiva, era un vulcano. Però posso dire che voleva bene alla sua squadra e voleva bene al Palermo”, ammette l’ex centrocampista durante l’intervista rilasciata ai nostri microfoni. “Faccio le mie condoglianze alla sua famiglia. Purtroppo a quell’epoca abbiamo avuto un litigio e lì le strade si sono separate. Nonostante questo tengo comunque un bel ricordo di Zamparini. Del presidente posso solo parlarne bene, era una persona che capiva di calcio. Basta vedere cosa ha fatto a Palermo prima del fallimento, credo che Zamparini abbia dato tanto a Palermo”.
MILAN E NAPOLI
“Ho fatto quasi due stagioni davvero belle, nel secondo anno abbiamo avuto diversi problemi e abbiamo cambiato un po’ di allenatori. Ricordo bene però il 2-0 contro il Milan a San Siro o il 3-1 ai danni del Napoli. Credo siano stati dei momenti indimenticabili per me con la maglia rosanero”.
PALERMO IN A
“Auguro al Palermo di tornare subito in Serie B per puntare poi dove veramente gli compete, la categoria dei rosanero è la Serie A. La passione che il palermitano ha per la sua squadra è grande, una città e un club con questa storia merita soltanto la massima categoria”.