"Non sono riuscito a salvare Miki, il bambino della foresta"

“Non sono riuscito a salvare Miki, il bambino della foresta”

Una storia di dolore. Una storia di speranza. Chi era il Bebè Miki.
RINO MARTINEZ
di
2 min di lettura

“Non avrei mai voluto dare questa terribile notizia. Con grande dolore v’informo che il nostro Bebè Miki non ce l’ha fatta. Nei giorni scorsi si è drammaticamente aggravato e, trovandosi in un villaggio remoto della foresta, dentro una capanna con la sua famiglia di etnia pigmea, la sua breve vita ce lo ha fatto amare come un figlio”. Le parole di Rino Martinez (nella foto) raccontano il dolore su Facebook. Lui, cantautore, poeta della musica e viaggiatore, torna sempre in Congo, con la sua onlus ‘Ali per volare’ Cerca di salvare tutti i piccoli e i grandi che può.

“La morte della sua giovanissima Mamma, deceduta a maggio a causa di ritenzione placentare mettendolo al mondo – racconta Rino sui social in un post che qui citiamo quasi integralmente – mi colpi enormemente e decisi di adottarlo per salvargli la vita e offrirgli ogni cosa possibile per le cure, l’alimentazione e tutte le giuste amorevoli attenzioni. Ho fatto tutto il possibile, nel rispetto delle stringenti tradizioni autoctone, donandogli tanto amore, mettendogli accanto un medico del piccolo presidio sanitario locale. Il destino è stato crudele perché il nostro piccolo Miki ha chiuso gli occhi per sempre. Ho pianto di nascosto in silenzio con tanta rabbia nel corpo per non essere riuscito a salvare questo piccolo angelo”. Aveva appena cinque mesi. Tanti, sulla pagina di Rino, chiedevano, ogni giorno, notizie sulla vicenda di un piccolo “in gravi condizioni di salute”, raccontata, passo dopo passo, dal cantautore.

Ma la sconfitta di una vita che non si riesce a strappare alla morte non ferma niente, non blocca nessuno. “A questo punto – dice Rino – penso che il nostro ospedale pediatrico e di maternità a Mbomandzouko, entro aprile, deve vedere la luce e così i piccoli bebè come Miki e donne incinte come la sua Mamma potranno finalmente avere certezza delle cure ed una assistenza che permetterà di salvare tante vite umane. Faccio una promessa a me stesso e a tutti voi affinché non accadano più queste assurde ingiustizie. Vi chiedo una intensa preghiera per Miki”.

E’ una storia di separazione e chiama in causa l’indifferenza. Pochi oltrepassano il velo della lontananza che rende la fame e la sofferenza non avvertibili. Pochi vanno a vedere di persona quanto è profondo l’abisso. Ci si ritira bruciati, con un’ustione profonda nel cuore. Ma si va avanti, per gli altri bambini e per coloro che sono rimasti sulla strada. Ecco perché questa è anche una storia di speranza. Rino Martinez non si arrende: “Sto per tornare laggiù”. (Roberto Puglisi)


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