GIARRE – “Se non giungeranno rassicurazioni sullo stipendio di marzo i netturbini incroceranno le braccia”, lo annuncia Alfio Leonardi della Cgil. Rischia l’ennesima interruzione il servizio di raccolta dei rifiuti nei 14 comuni dell’Ato Ct1. Cgil e Cisl hanno proclamato stamani una nuova giornata di sciopero per il 16 aprile. Una data che non è stata scelta a caso. Quel giorno, infatti, davanti alle nove prefetture siciliane manifesteranno tutti i lavoratori del settore igiene ambientale per portare all’attenzione della collettività, si legge nella nota inviata da Cgil, Cisl e Uil, “il disastro che la politica siciliana ha volutamente determinato in questo delicatissimo settore per finanziare comitati di interessi privati, sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini siciliani”.
Ma nei comuni del comprensorio ionico etneo i primi disservizi potrebbero iniziare già la prossima settimana. Lunedì e mercoledì, infatti, è stato indetto lo stato di agitazione. Nei due giorni gli operatori ecologici rispetteranno un turno unico di lavoro, dalle 6 alle 12, e si riuniranno in assemblea nei quattro cantieri dell’Aimeri Ambiente. Aldilà dello stipendio di marzo, i sindacati denunciano ancora una volta il mancato rispetto degli accordi da parte dell’azienda. “Come al solito – dice Rosario Garozzo della Cisl – l’ Aimeri non ha mantenuto le promesse. Oggi ci hanno comunicato ufficialmente che non potranno corrispondere il saldo di febbraio, né garantire gli stipendi di marzo”.
L’azienda milanese, dal canto suo, ribadisce che le difficoltà nel pagamento puntuale degli stipendi dei propri dipendenti sono, come più volte ribadito, causate dai persistenti ritardi dei comuni. Martedì scorso la Joniambiente ha versato all’Aimeri poco più di 200mila euro. Una cifra non sufficiente a coprire il saldo delle mensilità di febbraio. Ma ci sarebbero anche tredici netturbini che non percepiscono lo stipendio da novembre. Anche a loro l’azienda milanese aveva promesso il pagamento imminente degli arretrati. Così non è stato. Solo in nove avrebbero ottenuto 700 euro, vale a dire una parte della mensilità di dicembre.
“La situazione è molto preoccupante – ammette Francesco Rubbino, rappresentante del collegio dei liquidatori della Joniambiente – Ancora una volta attendiamo che i comuni paghino. Giarre ci aveva assicurato quindici giorni fa – conclude Rubbino – di aver effettuato un mandato di pagamento di 390mila euro, a fronte di più di tre milioni di debito. Ancora non abbiamo ricevuto nulla”. L’assessore al Bilancio del comune ionico, Nicola Gangemi, motiva il ritardo. “Il dirigente non ha potuto effettuare il versamento perché l’Inpdap non ha ancora trasmesso il Durc, come previsto. Lo abbiamo sollecitato più volte. Non appena giungerà – conclude Gangemi – provvederemo al pagamento”.