Hanno un’età compresa tra i 17 e i 21 anni. Non hanno precedenti penali, non frequentano più la scuola e provengono da modeste famiglie di operai. I carabinieri di Palermo hanno identificato e denunciato cinque ragazzi. Sarebbero gli autori dell’aggressione ai danni due venditori ambulanti extracomunitari avvenuta quattro giorni fa in via Principe di Belmonte. Si tratta di A. D. C., 18 anni, residente a Borgo Vecchio, M. C., 21 anni della Noce, E. C., 18 anni del quartiere Oreto, e dei minorenni G.D. ed E.M., entrambi diciassettenni uno residenti alla Noce e l’altro nel quartiere Politeama. A identificarli sono stati i militari della stazione Palermo Centro con il determinante contributo dei carabinieri di quartiere che hanno avvicinato gli abituali frequentatori del centro, fino ad individuare i giovani coinvolti nell’aggressione.
Questa la ricostruzione dei fatti. Uno degli ambulanti – le vittime sono due ed entrambi ancora non identificate – accusa Capuano di avergli rubato un oggetto dalla bancarella. Volano parole grosse. Poi, le spinte reciproche. Si avvicinano gli amici dell’una e dell’altra parte. Scoppia la rissa. Solo il rumore in lontananza delle sirene della delle volanti della Questura, chiamate dai cittadini, riporta la calma. I protagonisti della rissa fuggono. I carabinieri, in collaborazione i poliziotti, raccolgono le testimonianze e le immagini degli impianti di videosorveglianza. Fino all’identificazione, avvenuta ieri sera. “La situazione, dalle prime indicazioni raccolte, non appare riconducibile né a fenomeni di razzismo né a baby gang di quartiere – spiega il generale Teo Luzi, comandante provinciale dell’Arma -. Piuttosto, le aree pedonali sono diventate un importante centro di aggregazione giovanile e presentano manifestazioni di disordine urbano, connotate da comportamenti talvolta insolenti che possono sfociare nella protervia. Questi fenomeni – aggiunge – vedono il costante intervento delle forze dell’ordine e della polizia municipale. Si tratta di un lavoro svolto in piena sinergia per garantire sicurezza e legalità, i cui frutti sono evidenti anche in questo caso, vista l’immediata identificazione dei giovani responsabili della colluttazione”.