ROMA – Una vigilia con psicodramma. E per una volta il tema nevralgico della discussione non è il Palermo, ma l’avversaria. Una Roma che pareva essere arrivata alla gara con i rosanero rinfrancata dalla prestazione comunque positiva, al netto di un risultato probabilmente ingiusto, sfoderata contro il Real Madrid e con un’unità di intenti evidenziata dalle parole pronunciate negli scorsi giorni da Spalletti, Rudiger e Vainqueur. Battere la squadra di Iachini per continuare la rincorsa al terzo posto, scippando il minimo e indispensabile a una stagione a cui si chiedevano soddisfazioni pennellate di tricolore. Il progetto Garcia mandato avanti senza particolare convinzione, togliendo al francese ogni alibi con una campagna acquisti sontuosa, le prime sconfitte, la caduta libera e l’esonero. Si torna all’antico, che fa rima con Spalletti.
Tante differenze tra il francese e il toscano, eppure un’analogia si riscontra immediatamente. Vuoi per infortuni reiterati, vuoi per scelte tecniche, i senatori vengono relegati al ruolo di comprimari. Due nomi, senza girarci intorno: De Rossi e, soprattutto, Totti. Dubbi, parole e discussioni in conferenze stampa talvolta monopolizzate da un argomento che nella capitale di fede giallorossa non smette di animare il dibattito intorno alla sfera di cuoio che rotola sul prato dell'”Olimpico”: l’impiego del capitano. Nonostante le 39 primavere, il tema resta comunque scottante e di difficile gestione persino per un allenatore navigato come Spalletti, che alla vigilia del match col Palermo lancia messaggi di apertura.
Quasi contemporaneamente, e dopo un lungo silenzio, Totti decide di rilasciare un’intervista alla Rai, nel corso della quale chiede rispetto e correttezza per quanto dato alla Roma in oltre vent’anni di militanza, chiarendo come il rapporto con il tecnico di Certaldo si limiti a semplici convenevoli. In mattinata, la decisione choc di Spalletti: capitano escluso dal match con il Palermo e rispedito a casa. Compagni stupiti e ambiente giallorosso destabilizzato, da decodificare la risposta che potrà essere data dal pubblico dell'”Olimpico”, da sempre schierato senza se e senza ma con Totti. Un potenziale vantaggio per i rosanero, al netto dell’evidente differenza di valori tecnici tra le squadre che si affronteranno nel posticipo. Nella spasmodica ricerca di punti salvezza, anche questi dettagli possono pesare.
