AGRIGENTO – Ripartono le demolizioni nel Parco archeologico della valle dei templi di Agrigento, dove questa mattina le ruspe della ditta ‘Capobianco’ di Palma di Montechiaro sono tornate per abbattere l’ultimo immobile della lista degli stabili abusivi sui quali pende l’ordinanza della Procura della Repubblica basata sulle sentenze passate in giudicato che risalgono agli anni che vanno dal 1992 al 1999. Dopo le polemiche e le proteste di Licata, le demolizioni si spostano quindi nella città dei templi, con la stessa ditta che aveva cominciato i lavori la scorsa estate subendo anche numerosi insulti e minacce da parte dei contestatori, mai domi davanti alla demolizione delle proprie villette estive.
Oggi a cadere giù è stata un’altra villetta, costruita a poche centinaia di metri dal mare e all’interno della cosiddetta zona ‘A’, ad inedificabilità assoluta. La casa è il nono immobile all’interno della lista, con alcune case abbattute direttamente dai proprietari in modo autonomo con un prezzo inferiore rispetto a quello imposto dal Comune di Agrigento, che aveva investito nelle demolizioni una somma pari a 80mila euro. Adesso però sono pronte altre liste che comprendono altri immobili da demolire, seguendo in ordine cronologico le sentenze passate in giudicato. A non essere presente sarà quasi certamente la ditta Capobianco, che dopo le proteste ha deciso di non partecipare alle prossime gare indette dal Comune di Agrigento.