Lavori al via la prossima estate e finiti nel 2032. A giudicare dalla parole del ministro Matteo Salvini il progetto per il Ponte sullo Stretto di Messina entra nel vivo. “Confermo che l’intenzione è aprire i cantieri entro l’anno 2024 e aprire al traffico stradale e ferroviario il ponte nel 2032″. A dichiararlo è il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, al Question Time al Senato. “Questa mattina – ha aggiunto Salvini – si è tenuto il cda della società Stretto di Messina che ha approvato la relazione di aggiornamento al progetto definitivo”.
“L’approvazione da parte del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) – precisa la società Stretto di Messina – allo stato attuale è prevedibile per la metà dell’anno in corso. Conseguentemente la fase realizzativa sarà avviata nell’estate del 2024. Nel 2032 è prevista l’apertura del Ponte al traffico stradale e ferroviario”.
Ciucci: “Grande risultato l’aggiornamento del progetto”
Pietro Ciucci, ad della società Stretto di Messina, in una nota, ha espresso il proprio apprezzamento per l’approvazione da parte del cda della relazione di aggiornamento al progetto definitivo del ponte sullo Stretto. “È un grande risultato, ottenuto in pochi mesi grazie all’impegno del governo e al lavoro del contraente generale Eurolink, della Società Stretto di Messina e dei nostri altri contraenti ed esperti nelle diverse discipline ingegneristiche legate al ponte“.
“Si conferma un progetto straordinario, tecnicamente all’avanguardia e di riferimento a livello internazionale – conclude la nota -. Dopo i molti ponti ‘Messina Style’ costruiti nel mondo, è il momento di realizzarlo nello Stretto di Messina”.
Picco di 7mila impiegati in cantiere
Con la costruzione del Ponte sullo Stretto si stima che in cantiere saranno occupati mediamente 4.300 addetti all’anno che raggiungeranno un picco di 7.000 addetti nel periodo di maggiore produzione. Per tutta la durata del cantiere (7 anni) si avrà un impatto occupazionale diretto di circa 30.000 unità lavorative per anno cui aggiungere l’impatto occupazionale indiretto e indotto, stimato in 90.000 unità, per un totale di 120.000 unità lavorative generate dell’opera. Lo spiega la società Stretto di Messina in una nota.
Inoltre, “il Ponte sarà in grado di garantire tempi medi di attraversamento di circa 15 minuti – continua la nota – per i servizi ferroviari diretti tra Villa San Giovanni e Messina Centrale, rispetto agli attuali 120 minuti per i treni passeggeri e almeno 180 minuti per i treni merci, e di circa 10/13 minuti su gomma rispetto agli attuali 70 minuti per le auto e 100 minuti per i mezzi merci”.
Germanà: “Soddisfatto per l’ok al progetto aggiornato”
“Esprimo molta soddisfazione per il via libera al progetto aggiornato e definitivo del Ponte sullo Stretto. È un grande risultato ottenuto grazie alla determinazione e all’impegno del vicepremier Matteo Salvini. Chiacchiere e fake news le lasciamo a chi ha perso nelle urne e vuole frenare lo sviluppo del Paese”. Così in una nota il senatore messinese della Lega Nino Germanà, segretario in commissione Trasporti a Palazzo Madama. “Noi, invece, – prosegue – governiamo con responsabilità e con i fatti. Il Ponte è una struttura strategica e fondamentale per lo sviluppo della Sicilia, del Meridione e dell’intero Paese che, finalmente, grazie a Salvini stiamo portando avanti senza sosta”.
WWF: “Per il ponte tolti soldi alla Sicilia e alla Calabria”
“L’approvazione del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina è una fuga in avanti che ricade sulle spalle del Paese, visto che ad oggi il Governo ha immobilizzato sino al 2032 ingenti risorse, senza avere stime credibili sull’entità dei costi finali dell’opera, sulla sua redditività dal punto di vista economico-finanziario, sulle pesantissime ricadute sull’ambiente e il territorio. Un’opera, quindi, dai costi elevatissimi e incerti, ma ‘con impatti limitati sul sistema economico’, come ha avuto modo di rilevare la Corte dei Conti”. Lo scrive il Wwf Italia in una nota.
!In una situazione economica del Paese in cui le risorse libere per investimenti sono estremamente limitate e l’indebitamento pubblico è un macigno (140,6% del PIL), per finanziare con 11,6 miliardi di euro il ponte, dal 2024 al 2032, il Governo con la Manovra 2024 è dovuto intervenire a gamba tesa, in assenza di risorse nazionali adeguate, sui fondi per lo Sviluppo e la Coesione di Sicilia e Calabria, dirottando sul ponte 1,6 miliardi di euro destinati ad altri investimenti prioritari delle due Regioni. Inoltre, il Governo – conclude la nota -si è anche riservato di andare alla ricerca nel tempo di “ulteriori risorse e coperture per la realizzazione dell’opera: questo dimostra come non abbia idea di quanto i costi potranno lievitare in futuro (si consideri anche che nel Def 2023 il costo del ponte era stimato in 14,6 miliardi di euro, quasi un punto di Pil)”.
Europa Verde, Bonelli: “Lacune e posti di lavori fittizi”
“Con profonda preoccupazione apprendo, con oltre cento giorni di ritardo rispetto al termine previsto per legge, l’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della società Stretto di Messina della Relazione del Progettista di aggiornamento al Progetto Definitivo relativo al Ponte sullo Stretto di Messina. Abbiamo già reso nota tale problematica sia alla stampa che alla Procura della Repubblica”. Lo scrive in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli.
“È stato evidenziato che il contratto di affidamento è stato firmato il 29 settembre, con la relazione di aggiornamento consegnata il giorno successivo, il 30 settembre. Questo implica che il lavoro sia stato ufficialmente completato in un solo giorno. Tuttavia, anziché rispettare i trenta giorni previsti per l’approvazione, sono trascorsi quattro mesi e mezzo, sollevando dubbi sulla completezza della relazione stessa. È evidente che il Consiglio di Amministrazione della società Stretto di Messina ha protratto questa fase per oltre 130 giorni senza raggiungere un accordo di approvazione. Inoltre, sono emerse alcune lacune nei contenuti della relazione, in particolare per quanto riguarda la compatibilità ambientale, senza specifiche riguardo alle nuove normative europee. È stato altresì sottolineato che i presunti 120mila posti di lavoro generati dall’opera sono in realtà fittizi, con una stima di occupazione diretta per non più di 5mila lavoratori all’anno – ha aggiunto Bonelli -. Abbiamo precedentemente richiesto accesso ai contenuti, ma tale richiesta è stata negata. Attendiamo ora di esaminare i documenti per una valutazione approfondita, inclusa un’analisi costi-benefici che evidenzi l’impatto positivo del progetto. L’approvazione dell’aggiornamento al progetto definitivo segna l’apertura del dibattito pubblico, durante il quale sarà possibile esporre tutte le ragioni, sia tecniche che operative, che contraddistinguono la nostra opposizione a un’opera inutile, tardiva e dannosa”.