CATANIA – Ancora Sanità. ancora nomine. Dopo la conferma della legittimità delle nomine di Cantaro e Pellicano, interviene la segreteria provinciale della Cgil. “Le mancate nomine dei vertici di due aziende sanitarie catanesi ci preoccupano da settimane ma ora che la Camera dei deputati ha confermato la legittimità delle nomine di Cantaro e Pellicanò, grazie all’approvazione di un ordine del giorno proposto dalla deputazione catanese, la Regione deve chiudere definitivamente la querelle – afferma Giacomo Rota, segretario provinciale. Non si può ulteriormente danneggiare il servizio sanitario del territorio catanese per un atteggiamento politico protrattosi sino ad oggi, che il sindacato non può che definire sbagliato. Il timore che perdendo ancora tempo prezioso si possano ulteriormente danneggiare utenti, lavoratori e il territorio stesso è altissimo. Basti pensare che le aziende sanitarie “Policlinico- Vittorio Emanuele” e “Cannizzaro”, sono le uniche due in Sicilia senza vertici. La Regione proceda dunque alle nomine definitive dei due direttori generali delle aziende, confermando i due manager. La Cgil di Catania chiede serietà e certezza di interlocutori stabili che lavorino su progetti pensati su misura per il territorio e con una visione onesta di “diritto alla salute” – conclude – e ringrazia la deputazione che con la sua iniziativa ha contribuito a chiudere la questione”.
Sulla questione interviene anche Lino Leanza, deputato regionale di Articolo 4, che chiede di “Sbloccare l’iter di insediamento dei nuovi vertici della sanità catanese nominati a giugno e non ancora insediati”. “Se l’odg Berretta è risolutivo della questione, come sembra, – afferma – occorre uscire subito dall’impasse ed insediare i nuova manager. La sanità catanese, che vanta parecchie delle eccellenze siciliane, non può continuare a vivere una gestione commissariale proprio mentre si definiscono i nuovi obiettivi del sistema sanitario, si rimodula la nuova rete ospedaliera e si avvia l’integrazione socio-sanitaria..Scelte di programmazione vanno fatte anche in vista della definizione del piano d’uso dei fondi comunitari 2014/2020 – aggiunge. In un momento così delicato per la sanità – conclude Leanza – occorre fornire al sistema una guida certa ed autorevole e farlo velocemente”.
